in alto a destra: Tav. XLIII
in basso a destra: Dala inc:
sotto il grande ritratto di dama: Ritratto esistente in casa Bellanti in Siena
sul cartiglio in basso entro la parte figurata: LAV - RA
sotto l'effigie presunta di Laura in niello: Niello del Museo Malaspina/ in Pavia
in basso al centro: Dalle pitture del Memmi nel Cappellone degli Spagnuoli/ a S. M. Novella in Firenze
angolo inferiore sinistro: 161130
angolo inferiore destro: N.° 73
La stampa fu acquistata da Rossetti tra il 1819 e il 1822, poichè compare citata nel catalogo della raccolta petrarchesca edito nel 1822, all'interno della Collezione terza che attesta gli acquisti fatti tra il 1819 e il 1822, al n. 73 della sezione iconografica come: "Inc. a contorni. Dala incis. La tavola XLIII dell'opera del Cicognara" (cfr. Rossetti 1822). L'incisione è menzionata pure nell'Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti, redatto nel 1843 da Schubart e Merlato, al n. 869 della sezione iconografica petrarchesca con parole assai simili a quelle usate da Rossetti nella sua descrizione: "Incisione a contorni. la tavola dell'opera del Cicognara" (BCTS, PETR. Ms I 76). L'acquaforte a solo contorno fu però inserita nel registro topografico della sezione iconografica petrarchesca piccolominea ben dopo il 1951, anno di stesura dello stesso, e cioè dopo che fu recuperata dal fondo di magazzino della Biblioteca dove era nel frattempo finita in deposito (questa notizia si deduce dalla consultazione del registro d'ingresso, a cui fa riferimento il numero 161130 scritto a matita in basso a sinistra sul foglio, cfr. Nodari 2005). La numerazione rossettiana "N.° 73" compare nell'angolo inferiore destro dell'acquaforte, che è un esemplare sciolto della tavola XLIII allegata al I volume della "Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia fino al secolo di Canova" di Leopoldo Cicognara, edita in tre volumi a Venezia presso Giuseppe Picotti nel 1813-1818, e ristampata una seconda volta in sette volumi a Prato, per i fratelli Giachetti nel 1824. Nella stampa in alto è riprodotto il "Ritratto di dama" di Girolamo di Benvenuto (Siena 1470-1524) conservato alla National Gallery di Washington: il quadro fu a lungo attribuito a Simone Martini, chiamato erroneamente con il patronimico del cognato Lippo Memmi, e creduto il Ritratto della Laura di Petrarca. Il primo infatti che lo cita come l'originale ritratto di Laura eseguito dal Martini fu nel Seicento lo storico Giulio Mancini, il quale lo vide a casa Mandoli a Siena. Più tardi il quadro passò in casa Bellanti sempre a Siena, dove ancora si trovava nel primo ventennio dell'Ottocento quando ne parlò il Cicognara nella sua opera. In basso al centro è raffigurato un niello con la presunta effigie di Laura, attribuito da Cicognara a Francesco Raibolini detto il Francia (Bologna 1450 ca-1517), che quando lo pubblicò apparteneva alla collezione Malaspina di Pavia ed ora è di ubicazione ignota (cit. in Trapp 2001). Infine sempre in basso nella stampa sono riprodotti i i presunti ritratti di Petrarca e Laura inseriti negli affreschi del Cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella a Firenze, che a iniziare da Vasari e per lungo tempo furono creduti opera di Simone Martini, ma che invece furono eseguiti da Andrea di Bonaiuto a partire dal 1365 (cfr. sulla questione attributiva degli affreschi e sui presunti ritratti di Petrarca e Laura ivi inclusi Bevilacqua 1979; Pierini 2001). Ecco perchè sotto alle due effigi c'è scritto "Dalle pitture del Memmi...", cioè Simone Martini qui chiamato erroneamente con il patronimico del cognato Lippo Memmi. L'autore della stampa è Giuseppe Dala (Cattaro 1788-Venezia 1860) allievo dapprima di Giuseppe Rosaspina e poi di Galgano Cipriani presso l'Accademia di Venezia. Attivo nel campo della grafica rivolta all'editoria, oltre a collaborare all'opera del Cicognara, incise tavole per l' "Omaggio delle provincie venete alla maestà di Carolina Augusta Imperatrice d'Austria", Venezia, nella Tipografia di Alvisopoli, 1818, per la "Storia universale provata con monumenti e figurata con i simboli degli antichi" di Francesco Bianchini, Venezia, Battaggia, 1825-1827, 5 voll., per la "Pinacoteca della I. R. Accademia veneta di Belle Arti illustrata da Francesco Zanotto", Venezia, presso Antonelli nel 1831-1834, 2 voll., e per l"Imperiale e Reale Galleria Pitti illustrata" di L. Bardi, Firenze coi tipi della Galileiana, 1837-1842, 4 voll. Come copista incise inoltre opere di artisti veneti del '500 tra cui Veronese (Martirio dei santi Marco e Marcellino 1840; Sposalizio di S. Caterina 1852), Paris Bordone (Salvator Mundi 1827), Francesco Bassano (Martirio di S. Caterina) e un presunto Tiziano (San Giovannino e l'agnello 1842, cfr. Chiari 1982).
Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005
Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822
Trapp J. B., Petrarch's Laura: the portraiture of an imaginary beloved, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 2001, LXIV
Pierini M., Simone Martini con uno scritto di A. Olivetti, Cinisello Balsamo (MI) 2001
Chiari M. A., Incisioni da Tiziano. Catalogo del fondo grafico a stampa del Museo Correr, Venezia 1982
Bevilacqua A., Simone Martini, Petrarca, i ritratti di Laura e del poeta, in Bollettino del Museo Civico di Padova, 1979, LXVIII