Zucchi Francesco, XVIII

Oggetto
stampa tagliata di riproduzione
Soggetto
allegoria della poesia
Titolo
Poesia
Autore
Zucchi Francesco (1692/ 1764) - incisore
Menabuoni Giovanni (1708/ 1781 post) - disegnatore
Editore
Sumptibus Societas
Cronologia
1745
Materia e tecnica
acquaforte
Misure foglio
mm - altezza 288, larghezza 394
Codice scheda
S_3741
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

La stampa faceva parte della collezione petrarchesca rossettiana dato che è menzionata nell'Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti, compilato nel 1843 da Schubart e Merlato, al n. 896 dell'iconografia petrarchesca come: "Bulino. Composizione arabeschi: forse per un soffitto coi ritratti ed attributi di otto poeti italiani e colla legenda =Poesia=" (BCTS, PETR. Ms I 76). Certamente fu acquistata da Rossetti dopo il 1822, poichè non compare citata tra i novanta esemplari che fino a quel momento costituivano la sezione iconografica della raccolta elencati nel catalogo pubblicato in quell'anno. La stampa è stata tagliata e incollata su un passepartout di cartoncino beige; essa è un esemplare sciolto di un'acquaforte inserita nel volume "Azioni gloriose degli uomini illustri fiorentini espresse co' loro ritratti nelle volte della Real Galleria di Toscana" con il commento storico di Domenico Maria Manni, edito a Firenze nel 1745 per la Sumptibus Societas. Come afferma la Caneva (1979), dopo che nel 1581 Francesco I de' Medici aveva fatto affrescare il corridoio di levante degli Uffizi, nel secolo successivo per volere di Ferdinando II de' Medici si decorarono il secondo e il terzo corridoio con una serie di affreschi che dovevano raffigurare le glorie della Toscana attraverso le imprese dei suoi concittadini più illustri. Il complesso progetto iconografico fu messo a punto dal conte Ferdinando del Maestro, bibliotecario del cardinal Leopoldo de' Medici, e furono chiamati Jacopo Chiavistelli (Firenze 1621-1698), Agnolo Gori (Firenze ?-1678) e Cosimo Ulivelli (Firenze 1625-Santa Maria a Monte 1705) ad eseguire gli affreschi tra il 1658 al 1679. Nel 1762 un incendio distrusse varie campate affrescate da Chiavistelli e Gori, tra cui anche la campata 92 del corridoio di ponente, eseguita dal Chiavistelli nel 1658 e raffigurante al centro l'Allegoria della Poesia e attorno i ritratti di poeti e rimatori toscani con accanto episodi tratti dalle loro opere più famose: Dante Alighieri, Guido Cavalcanti, il Burchiello, Giovanni della Casa come autore delle Rime, Luigi Pulci, Luigi Alamanni come autore delle Egloghe, Francesco Berni e Francesco Petrarca. La stampa in esame riproduce infatti proprio l'affresco perduto del Chiavistelli, che fu rifatto tra il 1762 e il 1782 da un gruppo di artisti di scuola toscana del '700, senza però aderire bene al programma culturale stabilito nel Seicento e senza ripristinare la ricchezza degli ornati a grottesche che riempivano la campata e che avevano piacevoli riferimenti al soggetto raffigurato, come ben documenta questa incisione. La Caneva afferma che le stampe che illustrano le "Azioni gloriose..." sono opera di Giovanni Menabuoni (Firenze 1708-post 1781), ma egli è invece autore dei disegni preparatori (nella nostra stampa si firma infatti Joseph: Menabuoni del:), mentre le incisioni sono di altra mano tra cui quella di Francesco Zucchi (Venezia 1692-1764), autore dell'acquaforte in esame. Il Menabuoni, allievo di T. Redis, è infatti documentato come disegnatore nel campo dell'editoria tra il 1737 e il 1781. Nel 1737 prepara alcuni disegni per le tavole del II volume del Museum Etruscum exhibens insignia veterum Etruscorum monumenta..., edito in tre tomi a Firenze nel 1737-1743. Inoltre appronta disegni preparatori per l'antiporta dell' Index testarum conchyliorum... di N. Gualtieri, Firenze, Albizzi, 1742 e per due tavole incise da Carlo Gregori presenti nell'opera di A. Niccolini Delle lodi di Giuseppe Averani..., Roma, Savioni, 1745. E ancora nel 1774 disegna il frontespizio del I tomo del Catalogus codicum Latinorum Bibliothecae Mediceae Laurentianae, edito a Firenze in 5 vol. nel 1774-1778 e, tra le opere più tarde, cito la tavola incisa su suo disegno che compare nell'opera di Annibale degli Abati Olivieri Giordani Di alcune antichità cristiane conservate in Pesaro nel Museo Olivieri, pubblicato a Pesaro, Casa Gavelli, nel 1781. Francesco Zucchi fu incisore molto attivo per l'editoria: sue sono l'antiporta de Le tragedie di Giovanni Delfino rimatore veneziano, Padova, Comino, 1733, le 24 vedute di Venezia ne Il forestiere illuminato..., Venezia, Albrizzi, 1740, il frontespizio delle Antiquitates italicae medii aevii di L.A. Muratori, Milano, tipografia della società palatina, 1738-1742, 7 stampe de La secchia rapita di A. Tassoni, Modena, 1744 e una tavola nella Vita dell'umile servo di Dio Benendetto Giacobini... sempre del Muratori, edito a a Padova da Giovanni Manfre' nel 1747. Nel 1750 fu chiamato a collaborare alla vasta opera di riproduzione incisoria dei dipinti della Gemäldegalerie di Dresda, interrotta per lo scoppio della guerra dei 7 anni; sue sono due stampe con un ritratto maschile da Velazquez (come Rubens) e un ritratto muliebre da Rubens. Sono noti pure un Ritratto di Johannes Böhm da Nicola Grassi datato 1721, una Sant'Elena da G.B. Cignaroli e La Religione e le Scienze da A. Balestra.

BIBLIOGRAFIA

Caneva C., I soffitti nei Corridoi e nelle Sale, in Gli Uffizi. Catalogo generale, Firenze 1979