Moro Marco, XIX

Nel settembre 1844, in occasione della venuta a Trieste dell'Imperatore Ferdinando I e della consorte Maria Anna Carolina, il Lloyd decide di pubblicare in due distinte edizioni italiana e tedesca un riassunto cronologico delle manifestazioni organizzate durante la permanenza dei regnanti, corredato da tavole litografate che possano ricordare l'avvenimento. La pubblicazione esce a partire dall'ottobre 1844 a dispense da unire in album, ed è assai probabile che vi furono diverse tirature, poichè i vari album esistenti in collezioni pubbliche e private divergono spesso per numero di pagine, tipologia degli ornati, qualità e quantità delle stampe, che presentano differenze soprattutto nella gradazione delle coloriture. L'esemplare della Biblioteca civica che qui si cataloga è datato 1845 e presenta nel frontespizio il nome del segretario Ignazio Papsch quale titolare ostensibile della tipografia del Lloyd: si era infatti stabilito in una convenzione del 1842 che Papsch si sarebbe impegnato a prestare provvisoriamente il suo nome a tale scopo. Il testo è in edizione tedesca ed è corredato da 17 e non 18 litografie stampate dalla Litografia Linassi, poichè la stamperia del Lloyd aveva in quegli anni un impianto tipografico che permetteva la stampa del solo testo, e al massimo di qualche illustrazione silografica. Solo con la nascita della III sezione letterario-artistica nel 1849 il Lloyd si doterà di un nuovo impianto per la stampa di incisioni. Le litografie dell'album in esame sono eseguite su disegni preparatori di Cesare Dell'Acqua (9), Giuseppe Rieger (6) e August Tischbein (1), autore anche di 1 litografia. Tra i litografi impegnati spiccano i veneti Marco Moro (1817-1885) e Giovanni Pividor (1808-1872). Ai due si affiancano Francesco Bellemo (notizie 1808-1845), incisore e litografo attivo in Lombardia e Trieste, figlio dello silografo Antonio, Marco Comirato (1800 ca-1869) (e non Cominato come lo chiama Farolfi 1994), incisore e pittore di marine; Melchiorre Fontana, litografo vedutista attivo a Venezia, dove aprì pure una stamperia, e Alessandro Margutti, di cui è nota solo la pianta inserita nell'album in esame (cfr. scheda S. 4156).