in basso a destra: G. CARMELICH prova 1/1
La stampa raffigura un mago, in frac e con cappello a cilindro, che fluttua nell'aria sopra ad un tavolo ed al materiale del suo mestiere. La scena si svolge in una stanza illuminata da una lampada al soffitto. Come scrive N. Zar nella recente monografia dedicata al geniale artista triestino, scomparso nel 1929 a soli ventidue anni, “nell’estremo scorcio della sua vita Carmelich ritorna alle incisioni” con uno spirito diverso rispetto all’attività svolta nel 1924 per la sua produzione editoriale: “ora, libero da vincoli, che non siano il suo gusto, si dedica all’acquaforte e alla xilografia fine. Scompaiono le campiture decise, ampie, che permettevano le inversioni positivo/negativo e si afferma, anche nella xilografia, un segno di punta, quasi Carmelich cercasse di riportare sulla lastra, o sul legno, l’ormai consumata perizia nell’uso della matita”. E con riferimento a quest’opera in particolare: “Il mago presenta un’ambientazione cupa, con drappi, e – fatto insolito, in una produzione dove l’elemento umano è ormai ridotto a semplice comparsa – un illusionista, cilindro e frac, che fluttua – chagallianamente - assieme agli attrezzi del mestiere. Il segno è irregolare e impiastricciato, di un’asprezza a cui i morbidi pastelli hanno disabituato”. [m.m.d.]
Masau Dan M., Schede, in Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005
Zar N., Giorgio Carmelich, Trieste 2002, 4