Antoni Guido, XX

Oggetto
stampa
Soggetto
non figurativo
Autore
Antoni Guido (1919/ 2007)
Cronologia
1971
Materia e tecnica
serigrafia
Misure impressione
mm - altezza 297, larghezza 210
Misure foglio
mm - altezza 375, larghezza 275
Codice scheda
S_7607
Collocazione
Codroipo (UD) San Martino
Villa Kechler
Collezione del Comune di Codroipo. Donazione Elio Bartolini
Iscrizioni

In occasione della missione sulla Luna, la Regione Friuli Venezia Giulia presentò, con l’Associazione Italo Americana nel maggio del 1969 a Trieste, dei modellini di componenti della navicella spaziale Apollo 11. Nella stessa sede fu allestita la mostra “L’uomo sulla luna” che raccoglieva una settantina di dipinti di Guido Antoni: l’artista infatti alla fine degli anni Sessanta aveva elaborato una serie di opere che costituiscono il ciclo pittorico Relazione Uomo-Spazio. I quadri esposti indagavano il rapporto tra l’uomo e lo spazio attraverso una pittura caratterizzata da forme geometriche, il cerchio e il quadrato, da linee e segni, da agglomerati di colore ordinati in una struttura precisa. Scrisse allora il critico Giulio Montenero che Antoni era stato capace attraverso i suoi dipinti di dare “compiuta espressione della straordinaria situazione” ovvero di trasmettere nelle sue tele astratte le sensazioni provate di fronte alle visioni del cosmo (SAVADORI 2009, p.34). In questa incisione del 1971, tirata in 88 copie come quelle di Romeo Daneo e Ugo Guarino conservate nella collezione Bartolini (cfr. scheda S 7605 e S 7606), la composizione è organizzata in due nuclei collegati da una linea diagonale intesa come sintesi del dialogo tra l’uomo e lo spazio. Antoni conseguì nel 1940 il diploma all’Accademia di Belle Arti a Venezia. Rientrato dalla guerra dopo una tragica esperienza sul fronte russo, aveva trovato impiego nel settore del restauro. Questa attività, oltre a dargli una sicurezza economica, gli permise di documentarsi su tecniche e materiali, trasferendoli nella sua pittura. L’uso dei colori acrilici, in sostituzione di quelli ad olio, impiegati per la pittura murale ma stesi su carta e tela, più duttili, veloci nell’asciugatura, amalgamabili con altri pigmenti ed economici, fu una spinta notevole per l’abbandono, negli anni Sessanta, di una forma espressiva ancora figurativa. Nel contempo Antoni si avvicinò alle correnti pittoriche dell’Informale: in particolar modo ammirò le opere del francese Jean Fautrier che vide alla Biennale di Venezia del 1960. La pittura di Antoni era accostabile alla poetica degli spazialisti e per tale ragione il pittore prese parte nel 1963 alla mostra, organizzata dal gallerista veneziano Carlo Cardazzo, a Forte dei Marmi con esponenti storici dello spazialismo come Lucio Fontana, Roberto Crippa, Emilio Scanavino, Gianni Dova. Il percorso pittorico di Antoni procede per cicli: motivi tematici che egli approfondisce partendo dalla disposizione di elementi formali e compositivi sulla tela, per poi apportare in ogni dipinto varianti di segno e colore. All’inizio degli anni Settanta sono ancora lo spazio e la tensione dinamica dell’uomo a coinvolgerlo. Alla XXV Mostra d’arte contemporanea a Trieste presentò la tela indicata come Relazione uomo spazio, molto simile nella scelta compositiva a questa incisione. In sintonia con gli argomenti trattati, Antoni partecipò alle rassegne d’arte organizzate in parallelo al Festival internazionale del film di fantascienza. Intervenne anche a quella del 1971, anno in cui Bartolini fu chiamato nella giuria del festival cinematografico.

BIBLIOGRAFIA

Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011

Guido Antoni Mostra, Guido Antoni. Mostra antologica nel novantesimo della nascita, Muggia (TS) 2009

Guido Antoni, Guido Antoni, Trieste 1999

Campitelli M., Pittura spaziale e capricci, in Guido Antoni, Trieste 1999