in basso a destra: Toni Zanussi
in basso a sinistra: P.d'a.
sul retro: A Elio Bartolini/ Con affetto e grazie per/ il dono di essere venuto/ a trovarmi dopo 25 anni/ tuo/ Toni Zanussi/ 9/5 - 4 - 2002.
Incisione colorata con pastelli. Nel dicembre del 1981 Toni Zanussi organizzò una mostra personale a Tolmezzo. Il breve catalogo che preparò per l’occasione conteneva un testo di Elio Bartolini a lui dedicato. Si tratta della prima testimonianza del rapporto di stima ed amicizia tra l’artista e lo scrittore, che è andato consolidandosi nel corso del tempo. Bartolini condivideva la tensione emotiva e spirituale che sottendeva l’opera di Zanussi. È una ricerca di speranza e di pace: ai suoi occhi, egli si adoperava per la costruzione di un mondo migliore proprio attraverso il gesto pittorico: “ogni sua risorsa, e non solo di stile, sarebbe tesa a sorreggerlo nel lungo viaggio intrapreso verso le metà tà fisicà, il loro precluso Verbo, quell’ineffabile che Zanussi, con la suprema crudeltà dei candidi, poi rovescerebbe su di noi, sbigottiti”. Il linguaggio di Zanussi è astratto, composto da segni e figure circolari che s’incastrano e s’intersecano, accompagnati da colori sgargianti e sezioni scure, motivi nastriformi, punteggiature che si espandono nello spazio a disposizione e pare si prolunghino oltre il limite del foglio, della tela. La sua pittura si caratterizza per soluzioni articolate, campite con toni accesi: un linguaggio che egli sviluppa alla fine degli anni Settanta intorno a temi d’invenzione che costituiscono nuclei omogenei di opere: le “forme esistenziali”, le “cosmogonie”, le “città invisibili”. Nella seconda metà degli anni Ottanta Zanussi elaborò il ciclo delle Cosmogonie, che Gillo Dorfles volle chiamare “forme in divenire”, come se l’artista avesse rappresentato gli attimi in cui l’universo si ordina e energie fortissime scindono un agglomerato di materia in parti sospinte verso l’esterno. Alla serie delle Cosmogonie appartiene l’acquaforte, con dedica sul retro, che l’autore donò a Bartolini nell’aprile 2002. Le stesse combinazioni geometriche si ritrovano nella stampa di auguri ideata da Zanussi per il Natale del 1986 che lo scrittore conservò ed espose. Nel 2001 Bartolini partecipò all’inaugurazione della mostra di Zanussi al Castello di Colloredo di Monte Albano (Udine) e due anni dopo ebbe modo di commentare il progetto della Tenda della Pace, un’installazione che Zanussi aveva realizzato nel 2002 all’interno del polo tecnico-scientifico dell’Università di Udine. Il testo di Bartolini venne inserito nel libro voluto dall’artista per onorare padre David Maria Turoldo. Bartolini riconobbe in Zanussi un ruolo di “provocatore”, per la costanza con cui egli riproponeva le sue figure colorate allo scopo di trasmettere un messaggio di speranza e di fraternità universale.
Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011