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in basso a sinistra: B. Nazari pinx.
in basso a destra: P. Monaco sculp.
attorno al ritratto della donna, in una cornice di forma circolare: PAULLA . RUBBI . COMIT . CARLI . RUBBI . ANNOR . XXV . MORUM . SUAVITATE . ANIMI . VIRTUTE . VITAE . AEQUABILITATE . ET . CONSTANTIA . INCOMPARAB.
in una piccola cornice circolare che circonda l'immagine di un puttino con fiaccola riversa.: IO . RAINALDUS . COM . CARLI . RUBBI . INFELICISS . ANNO . MDCCXLIX +
alla base dell'immagine del putto con la fiaccola riversa.: NON . HOS . QUAESITUM / MINUS . IN . USUS .
La cornice ovale fiancheggiata da profili a rocaille e da una corona d’alloro inquadra il ritratto di tre quarti tagliato sotto la cintola di Paola Rubbi, moglie di Gian Rinaldo Carli, scrittore, economista, storico, numismatico e uomo politico, nato a Capodistria nel 1720, tra gli intellettuali più influenti del suo tempo. Il matrimonio tra i due fu celebrato nel 1747 e la dipartita di lei per tubercolosi si colloca appena due anni dopo (il 12 agosto 1749). Fu questa la triste occasione per la quale Carli commissionò l’incisione in oggetto, disegnata da Bartolomeo Nazari e incisa da Pietro Monaco e pensata per fare da antiporta di un libro di Carli destinato a celebrare la moglie scomparsa.
Nel 1750, effettivamente, l’intellettuale capodistriano diede in luce per i tipi dello stampatore lucchese Filippo Maria Benedini le "Private disavventure d’una donna di vero spirito o sia Vita della signora Paolina Rubbi contessa Carli-Rubbi", narrando la travagliata esistenza della giovane moglie. A causa di "certi tratti vivaci di penna" che imputavano della dipartita il medico Giacomo Scovolo, le cui prescrizioni terapeutiche si erano rivelate se non deleterie, almeno inadeguate, l’opera venne speditamente ritirata e portata al macero, con qualche rara eccezione. Un clipeo ospitante gli identici emblemi – il genietto con la face capovolta, il monile reciso di perle, il metro virgiliano – ravvisabili nel dipinto maritale guarnisce il frondoso contorno che abbraccia le sembianze dell’ereditiera tolte dall’originale in pittura di Bartolomeo Nazari, come dichiara l’iscrizione in calce. Sul pendant già spendeva qualche parola il biografo Tassi: "Fece li ritratti in piedi del co: Carli e della sua defunta sposa, che furono di molta fatica per la disposizione e per li molti geroglifici allusivi al dolore del suddetto conte per la perdita d’una sì cara e degna moglie" (L. Bossi, Elogio storico del conte commendatore Gian-Rinaldo Carli, Venezia, Carlo Palese, 1797, p. 243).
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024
Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015
Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)
Delorenzi P., Il professore e l’ereditiera. Gian Rinaldo Carli e Paolina Rubbi in due ritratti di Bartolomeo Nazari, in Bollettino dei Musei Civici Veneziani, 2012, s. III, n.7
Baccanelli F., Schede, in Fra’ Galgario e la ritrattistica della realtà nel ’700. Opere dall’Accademia Carrara e dalla Collezione Koelliker, Milano 2008