Vale Lorenzo, XXI

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
vaso con fiori
Autore
Vale Lorenzo (1973/)
Cronologia
2013
Materia e tecnica
acquaforte
Misure foglio
mm - altezza 570, larghezza 410
Codice scheda
S_7904
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo Caiselli
Collezione dell'università degli studi di Udine
Iscrizioni

L’opera raffigura pochi oggetti posati su quello che sembra un tavolo in primo piano: un vaso di gigli, un busto classico maschile, un dado e una pallina. Sullo sfondo si notano, invece, una figura umana a cavallo a metà di un percorso che, partendo da un punto dell’orizzonte, si estende con andamento curvilineo verso l’osservatore. Questa composizione è una sintesi di motivi ricorrenti nell’arte di Lorenzo Vale, che offre una visione onirica della realtà quotidiana, fatta di piante, animali e semplici oggetti, quali vasi, dadi, sfere colorate e busti classici, posti in composizioni che si distinguono per i loro assemblaggi e accostamenti stranianti all’interno di un paesaggio immaginario. Il busto di Apollo, ad esempio, compare in dipinti come Senza titolo (composizione con testa di Apollo), 2013, Sole bianco (2013) e Composizione magica (2015); il sentiero che si snoda da un punto dell’orizzonte per svilupparsi a serpentina, sul quale marciano la figura del cavaliere, con o senza armi, talvolta raffigurato nelle vesti di San Giorgio, e dei veri e propri cortei di animali esotici. L’artista opera secondo una precisa ricerca del dettaglio, producendo un iperrealismo dal tratto pulito e levigato in modo tale da rendere le immagini paradossalmente “irrealistiche”; le figure appaiono fisse ed immutabili, sospese in una dimensione atemporale. Interessante l’aspetto simbolico, spesso ermetico, degli oggetti rappresentati e l’interesse per le forme semplici e “pure”, iperuraniche: il dado, a forma cubica, indice di stabilità e al tempo stesso allusivo al caso; la forma ovoidale del vaso rimanda alla fecondità dell’uovo; infine la sfera, simbolo del cosmo e dei corpi celesti. Si tratta di un repertorio che si sviluppa in modo ripetitivo e con un intento talvolta decorativo, attingendo a fonti pittoriche medioevali e quattrocentesche. Le processioni di animali e cavalieri colti di profilo ricordano, ad esempio la processione dei Magi dipinta da Benozzo Gozzoli sulle pareti di Palazzo Medici Riccardi a Firenze; i cavalli sembrano usciti da un affresco di Paolo Uccello. Da De Chirico, la cui arte è stata oggetto di tesi di diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Vale fa propri, invece, alcuni temi della metafisica e l’interesse per la tecnica pittorica, il ritorno al mestiere e gli aspetti per lo più artigianali del fare arte. Proprio il titolo dell’opera, Primo viaggio in Grecia, rivela un tema caro al Pictor Optimus, quello del viaggio, un viaggio che l’artista ha effettivamente svolto in Grecia, in una sorta di pellegrinaggio nella patria dell’arte classica, qui rappresentata dal mezzobusto scultoreo di Apollo, terra natia dei fratelli De Chirico, i due Dioscuri tanto ammirati dall’artista. Questa incisione ha una versione ad olio su tavola, Primo viaggio in Grecia II, dello stesso anno, che ripropone la presente versione grafica, con poche varianti, in primo luogo la presenza della bandiera rossa con il leone marciano e l’orientamento opposto della scultura di Apollo rispetto a quello dell’opera incisa.

BIBLIOGRAFIA

Lorenzo Vale, Lorenzo Vale, 2016