Franco Giacomo, XVI

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
ritratto di bambina: Antonietta Gonzales
Titolo
Tognina
Autore
Franco Giacomo (1550/ 1620) - incisore
Cronologia
1596 ca - 1599 ca
Materia e tecnica
carta/ acquaforte, bulino
Misure impressione
mm - altezza 198, larghezza 132
Misure foglio
mm - altezza 210, larghezza 142
Codice scheda
S_8532
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg
Iscrizioni

Nato forse come foglio sciolto, il ritratto di Tognina fu successivamente inserito nella serie "Effiggie naturali dei maggior prencipi et più valorosi capitani di questa età con l'arme loro", raccolta di immagini di condottieri, sultani e imperatori, edita da Giacomo Franco nel 1596. Per quanto la giovane donna vestita elegantemente, ma dal volto coperto di peli e dotata di una sorta di criniera leonina, possa sembrare una creazione di fantasia, si tratta in realtà di un personaggio all'epoca piuttosto noto, il che giustifica la sua inclusione tra i ritratti di principi e famosi condottieri. Il vero nome di Tognina era Antonietta Gonzales. Come il padre e alcuni dei suoi fratelli e sorelle era affetta da una patologia denominata "Hypertrichosis universalis congenita" che comporta la crescita diffusa, su tutto il corpo ma soprattutto sul volto, di una fitta peluria. A causa della sue straordinarie caratteristiche la famiglia Gonzales godette di una fama notevole presso le corti dell’epoca. Mentre suo fratello maggiore Enrico fu inviato a Roma al servizio del cardinale Alessandro Farnese, dove venne ritratto in un famoso dipinto di Agostino Carracci, Antonietta fu accolta da Isabella Pallavicino, marchesa di Soragna. La nobildonna nel 1594 fu ospitata a Bologna dal senatore Mario Casali. In quell’occasione si trovava con lei anche Antonietta, perché risulta che la bambina fu esaminata dal famoso naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, il quale durante questo incontro raccolse numerosi appunti che poi confluirono nella sua Monstrorum historia, pubblicata nel 1658, molti anni dopo la sua morte, da Bartolomeo Ambrosini. Con il soggiorno bolognese di Antonietta è stato messo in relazione un ritratto a olio del Musée du Chateau di Blois, recentemente attribuito alla pittrice bolognese Lavinia Fontana, in cui la bambina, di tre quarti e con il busto leggermente volto verso destra, indossa un ricco abito e regge con entrambe le mani un foglio recante un’iscrizione molto simile a quella della stampa di Franco. Secondo alcuni studiosi il dipinto di Blois sarebbe servito da modello per un disegno appartenuto all’Aldrovandi e attualmente conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Sebbene Antonietta vi sia rappresentata a figura intera e tenga con entrambe le mani un fiore, invece di un foglio di carta, nell’abito e nell’atteggiamento frontale si possono cogliere evidenti affinità con la stampa di Franco. L’incisore veneziano ebbe probabilmente per le mani una copia o una derivazione del disegno, che tuttavia rielaborò enfatizzando l’aspetto fantastico e animalesco del personaggio, raffigurato con una folta criniera che sostituisce la coroncina di fiori presente sia nel disegno che nel dipinto di Blois.

BIBLIOGRAFIA

Bragaglia Venuti C., Schede, in Stampe del XV e del XVI secolo, Gorizia/ Torino 2011