Franco Giacomo, XVI

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
Piramo e Tisbe
Autore
Franco Giacomo (1550/ 1620) - inventore/ disegnatore/ incisore
Cronologia
1584
Materia e tecnica
carta/ bulino
Misure impressione
mm - altezza 185, larghezza 126
Misure foglio
mm - altezza 279, larghezza 207
Codice scheda
S_8536
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg
Iscrizioni

Dall'ultimo quarto del Quattrocento a tutto il secolo successivo le "Metamorfosi" di Ovidio furono oggetto di molteplici edizioni, sia in latino che in volgare, spesso corredate da ricchi apparati illustrativi. Mentre nel 1553 uscivano in stretta successione le due edizioni delle "Trasformazioni" di Ludovico Dolce, Giovanni Andrea dell'Anguillara era attivamente impegnato nella traduzione del poema ovidiano. La genesi dell'opera fu alquanto lunga e complessa. Tra le numerose riedizioni che seguirono negli anni successivi, nel 1575 comparve una versione con annotazioni di Giuseppe Orologi, riedita da Bernardo Giunti in una "nuoua impressione" adornata con "Vaghe figure". La stampa in esame fa parte delle quindici tavole calcografiche a piena pagina incise da Giacomo Franco e collocate all'inizio di ciascun libro. L'immagine riunisce, entro una ricca cornice architettonica, i principali episodi contenuti nel capitolo seguente, ponendosi come una sorta di "compendio visivo delle vicende, un condensato narrativo che vale come indice figurativo e funziona da orientamento nella lettura e soprattutto da sistema mnemonico". In un progressivo digradare prospettico verso il fondo, i diversi protagonisti, identificati grazie al loro nome, agiscono contemporaneamente sullo stesso palcoscenico, infrangendo barriere spaziali e temporali e comparendo addirittura più volte, quando nella rappresentazione si uniscono diversi momenti di uno stesso episodio. Molto probabilmente le quindici tavole incise da Franco potevano essere acquistate anche indipendentemente dal testo, riunite in un fascicolo che presentava lo stesso frontespizio del volume. Questa sembra essere in effetti anche l'origine del foglio qui descritto, privo sul "verso" del testo a stampa, al contrario degli esemplari inseriti nel volume.

BIBLIOGRAFIA

Brazza S., Schede, in Stampe del XV e del XVI secolo, Gorizia/ Torino 2011