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in basso al centro dentro la tavoletta: 1594 / HG
in basso a sinistra: 4
nel margine in basso: Cernis vt octaua sit circoncisus Iesus / Luce puer, tenero accipiens in corpore vulnus, / Ad normam veteris legis, ritumque receptum / Isacidis mutos observatumque per annos / C. Schonæus
Le sei tavole del ciclo della Vergine sono un capolavoro di figure e di tecnica virtuosistica in cui il maestro olandese, compiendo una sorprendente metamorfosi, riuscì di volta in volta a impadronirsi dello stile dei grandi artisti del passato da lui profondamente ammirati e a fare in modo che le opere sembrassero create non dalla propria, ma dalla loro mano. Nella “Circoncisione”, come già van Mander notava, appare clamorosamente imitata la maniera di Albrecht Dürer uno degli artisti più studiati e ammirati da Goltzius. È ancora van Mander che a proposito della “Circoncisione”, racconta come Goltzius, avendo cancellato il monogramma e antichizzato la stampa, si fosse fatto beffa di quanti, ritenendosi conoscitori dell’opera di Dürer, avevano creduto di trovarsi tra le mani un’opera inedita del maestro di Norimberga. Nell’uso del bulino Goltzius era pertanto riuscito a imitare i modi di Dürer, sebbene avesse fatto riferimento a una xilografia della serie “Vita della Vergine” dell’artista tedesco. Se tuttavia risulta evidente il tributo iconografico alla tavola della “Circoncisione” da cui, mantenendo il formato e la scala, viene ripreso in controparte senza essere propriamente copiato, il gruppo centrale e il ceroferario, l'originalità della ideazione di Goltzius è sottolineata dall'aggiunta del suo autoritratto sotto l’arco a sinistra e dall'ambientazione della scena nella cappella della gilda dei birrai nella chiesa di San Bavone ad Harleem. Per le notizie storico critiche si veda anche la scheda S 8514.
Brazza S., Schede, in Stampe del XV e del XVI secolo, Gorizia/ Torino 2011
Brazza Caiffa S., Schede, in L'arte nel segno. Uno sguardo alla collezione di stampe della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, Gorizia 1998