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nel margine in basso: E ói reges Betlhem duce Sydere ducti, / Poplite Submissso, posito Diademate, adorant / Deserto puerum in stabulo, et pia munera promunt / Thuris odorati, Myrrhaæque, et diuitis auri ./ F. Estius
Le sei tavole del ciclo della Vergine sono un capolavoro di figure e di tecnica virtuosistica in cui il maestro olandese, compiendo una sorprendente metamorfosi, riuscì di volta in volta a impadronirsi dello stile dei grandi artisti del passato da lui profondamente ammirati e a fare in modo che le opere sembrassero create non dalla propria, ma dalla loro mano. L’Adorazione dei Magi è ispirata all’arte di Lucas van Leyden, la cui fama come incisore raggiunse l’apice tra il 1580 e il 1620. In questo caso Goltzius ricorse, almeno negli esemplari più ambiziosi, all’uso di un particolare inchiostro grigio. Tale espediente gli permise di ovviare alla leggerezza del tratto di Lucas, che consentiva i caratteristici toni argentei, ma impediva di fatto un’ampia tiratura della lastra, aspetto che contravveniva agli intenti commerciali di Goltzius. Dal punto di vista figurativo, invece, i richiami alla stampa di identico soggetto di Lucas van Leyden del 1513 risultano puntuali, mentre l’impostazione e lo sfondo architettonico sono ripresi da Esther davanti ad Assuero del 1518. Per le notizie storico critiche si veda anche la scheda S 8514.
Brazza S., Schede, in Stampe del XV e del XVI secolo, Gorizia/ Torino 2011