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Nella produzione grafica di Rembrandt le incisioni incompiute o semplicemente abbozzate non sono inconsuete. In questa stampa, databile attorno al 1639, lo sfondo, su cui si scorgono un busto ed un cavalletto, risulta coperto da un fitto reticolo di linee, mentre le figure in primo piano, un uomo seduto in atto di disegnare ed una donna nuda in piedi sullo sgabello (con l'abito appoggiato sul braccio ed una foglia di palma dall'altra parte) sono appena abbozzati con una serie di tratti a puntasecca. Data la somiglianza con l'acquaforte di Pieter Feddes van Harlingen del 1615, nel Settecento l'incisione è stata interpretata come una rappresentazione di "Pigmaglione", lo scultore greco innamorato della propria opera. Poiché in questo caso nell'uomo seduto si riconoscono i tratti dello stesso Rembrandt, non in contemplazione ma intento a disegnare, sembra più probabile che l'incisione raffiguri un'"Allegoria del disegno", tema frequentemente illustrato nel Seicento proprio attraverso l'immagine di un artista al lavoro nel suo studio.
Il groviglio di linee sulla destra della composizione ed i ripensamenti che caratterizzano il passaggio dal primo al secondo stato, inducono a credere che l'artista abbia elaborato l'immagine direttamente sulla lastra e che il disegno conservato al British Museum, senza dubbio uno studio preparatorio relativo a quest'opera, sia stato realizzato solo in seguito. Si spiegherebbero così alcune incertezze e incongruenze nella costruzione dell'immagine, che forse proprio per questo motivo rimase allo stato di abbozzo.
Bragaglia Venuti C., Schede, in L'arte nel segno. Uno sguardo alla collezione di stampe della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, Gorizia 1998