Meng Ramiro, XX

Oggetto
cartella di stampe di invenzione
Soggetto
scavi del Teatro Romano di Trieste
Autore
Meng Ramiro (1895/ 1966) - inventore/ disegnatore/ incisore
Cronologia
1937 ca - 1939 ca
Materia e tecnica
carta/ xilografia
Misure foglio
mm - altezza 411, larghezza 319
Codice scheda
S_124806
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio

Si tratta di una raccolta di xilografie contenute in una cartella: 15 stampe, più il frontespizio, di Ramiro Meng inerenti gli scavi del Teatro Romano di Trieste. Il teatro, risalente all'età augustea, fu ristrutturato e completato da un ciclo scultoreo tra il 98 e il 102 d.C.; per secoli rimase in stato di abbandono e infine scomparve sotto le edificazioni che vennero via via costruite. Il primo documento che attesta l'esistenza del teatro è un disegno di Ireneo della Croce, del 1698, a cui seguì una relazione dell'architetto Pietro Nobile nel 1814, venne portato alla luce durante gli scavi del 1937-38, eseguiti dal soprintendente Bruno Molajoli. Oggi è visibile in loco la parte inferiore delle gradinate (in parte rifatte), il muro che chiudeva a semicerchio la parte destinata al pubblico, la fossa del palcoscenico e alcune strutture della 'scaena'. Le statue e le iscrizioni sono conservate al Lapidario Tergestino (ubicato in uno dei bastioni del Castello di San Giusto di Trieste). Ramiro Meng, nato a Trieste da padre di origine svizzera grigionese e madre triestina, fu pittore, scultore e architetto. Molto attivo a Trieste nella progettazione e direzione lavori di grandi edifici abitativi, raggiunse l'apice come pittore con la partecipazione alla XXIII Biennale di Venezia (1942), mentre iniziò il percorso nel campo della xilografia grazie all'amicizia con Augusto Černigoj. Seguì i lavori di scavo del Teatro romano su incarico del Comune, in quanto membro della Commissione edilizia dello stesso Comune e in quell'occasione raccolse queste "Impressioni". La serie è stata edita a Venezia nel 1941, a cura della redazione della rivista "Le Tre Venezie" e con una presentazione del già citato soprintendente Molajoli. Per comprendere le xilografie è utile un confronto con le fotografie dell'epoca conservate nella Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste. La serie fa parte del Lascito Antonio Fonda Savio dell'Ateneo triestino.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015

Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)

Molajoli J., Impressioni sugli scavi del Teatro Romano, in Le Tre Venezie, 1941

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015