in basso a destra: Barison
L’opera mostra una veduta della sommità del colle di San Giusto prima che venisse riportata alla luce la basilica forense (1930) per realizzare il Parco della Rimembranza e il monumento ai caduti di Attilio Selva.
La zona delimitata dal muro visibile sulla sinistra è il cosiddetto fondo Popper che occupava tutta l’area compresa tra il Castello e la Cattedrale (cfr. S. Rutteri, Trieste. Storia ed arte tra vie e piazze, Trieste, LINT,
1981, pp. 24-26). In qualche modo collegati alla veduta in esame sono due elaborati grafici dello stesso Barison, un piccolo olio intitolato Verso il Carso e un disegno San Giusto che mostrano altre sezioni del muro del fondo Popper e le parti del Castello non visibili (M. Gardonio, Giuseppe Barison, Trieste, Fondazione CRTrieste, 2006, pp. 199, 225, nn. 336, D215).
Il catalogo di Barison conta almeno un’altra monotipia, Passeggiata a cavallo (Gardonio 2006, p. 245, n. 198) e per quanto la tecnica sia piuttosto insolita, l’effetto ottenuto, mosso e vibrante, rientra nello spirito di ricerca della maturità del maestro: “Barison aveva molto lavorato e studiato anche all’aria aperta.
Testimoni i molti bozzetti, i molti schizzi di paesaggio, di ville, di vecchi muri, d’angoli di bosco, di cavalli, di carri, di tramonti in collina e sul mare, che si son potuti raccogliere e che mostrano l’artista a contatto immediato con la natura. Parecchi per la spontaneità del vedere e del descrivere, sarebbero accettati da paesisti di grido” (S. Benco, La mostra postuma di Giuseppe Barison, “Il Piccolo”, 24 maggio 1931).
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024
Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015
Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)