La litografia fa parte di una serie di cinque fogli di paesaggi carsici, tutti non firmati ma sicuramente riconducibili alla mano di Enrico Fonda. Nato a Fiume nel novembre 1892 da famiglia piranese, Enrico Fonda ha avuto una formazione composita, dall’Accademia di Budapest proseguì la sua formazione a Monaco di Baviera, per recarsi dopo la Prima guerra mondiale prima a Firenze e quindi a Venezia, dove si avvicinerà alla scuola di Burano e agli artisti di Ca’ Pesaro. Data 1924 il suo trasferimento a Milano, dove nel 1926 espone alla prima mostra allestita da Novecento Italiano alla Permanente. Nel 1927 si trasferisce a Parigi, dove riuscirà a esporre al Salon des Indépendents e al Salon d’Automne prima di morire per tubercolosi nel 1929, a soli 37 anni. Cugino di Antonio Fonda Savio, Enrico ha lasciato diverse sue opere alla famiglia, non tutte confluite nella raccolta oggi conservata all’Università di Trieste. L’opera è stata realizzata probabilmente nei primissimi anni venti, ed è una testimonianza eloquente dell’approccio libero e quasi espressionistico di Fonda nella lettura del paesaggio, che si traduce in un disegno fresco e improvvisato: caratteristiche che negli anni successivi si risolveranno in una grafia sempre più attenta e sorvegliata.
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024