recto, in basso a sinistra: Pedro Del
recto, in basso a destra: Giampiccoli Scul
recto, in basso: EXC:MO GALEATIO ANTELMI IUSTINOPOLIS PRÆT.RI. AC PRÆF.TO OLIM RHODIGII, ET GENERALI PROVISORI POLICINII. / PIETATE, SCIENTIIS ERUDITIONE CLARISSIMO. / In umilime servitutis signum Marcus Sebas.us Giampiccoli.
recto, in basso al centro: Urbis Iustinopolis Prospectus. / La Ville de Capo d'Istria. / La città di Capo d'Istria.
L’incisione porta la dedica a Galeazzo Anselmi. Come ricostruito da Dario Succi (D. Succi, La serenissima nello specchio di rame. Splendore di una civiltà figurativa del Settecento. L’opera completa dei grandi Maestri Veneti, Castelfranco Veneto, Cecchetto Prior Alto Antiquar, 2013, p. 934), l’incisione di Marco Sebastiano Giampiccoli appartiene a una serie di 36 vedute di città appartenute alla Repubblica Veneziana (Belluno, Feltre, Este, Bassano, Ceneda, Conegliano, Gemona, Asolo, Palmanova, Monselice, Rovigo, Adria, Chioggia, Capo d’Istria, Belluno, Pola, Corfù, Brescia, Bergamo, Verona, Vicenza, Treviso, Udine) e italiane (Roma, Milano, Bologna, Ravenna e Firenze). Le incisioni sono basate su invenzioni dello stesso Giampiccoli, di Henry Joinville, Angelo Franciosi, Francesco del Pedro (come in questo caso) e Gaetano Cavalli. Tre di queste vedute, tra cui quella in esame, databile al 1781, recano una cornice rococò, utilizzata in molte altre occasioni e realizzata da Pietro Antonio Novelli, la cui firma è stata abrasa. La medesima cornice è stata talvolta impiegata nella serie di 43 vedute di Venezia dello stesso Giampiccoli, in questo caso la firma di Novelli è ancora presente. I rami di questa serie di vedute di città venete e italiane furono ceduti da Giampiccoli ai Remondini tra il 1797 e il 1798, che mantennero le incisioni nei loro cataloghi di vendita fino al 1817. Non è possibile stabilire a quando risalga l’esemplare in esame.
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024