Morghen Raffaello, XIX

Oggetto
stampa smarginata di invenzione
Soggetto
ritratto d'uomo: Francesco Petrarca
Titolo
Francesco Petrarca
Autore
Morghen Raffaello (1758/ 1833) - incisore
Tofanelli Stefano (1752/ 1812) - disegnatore
Editore
Bardi Luigi
Cronologia
1805
Materia e tecnica
acquaforte
Misure impressione
mm - altezza 327, larghezza 230
Misure foglio
mm - altezza 327, larghezza 230
Codice scheda
S_3757
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

La stampa in esame è stata tagliata lungo il profilo dell'impronta e incollata su un passepartout di tela beige. L'incisione fu acquistata da Domenico Rossetti tra il 1819 e il 1822, dato che compare citata nel catalogo della raccolta petrarchesca edito nel 1822, all'interno della Collezione terza che documenta l'incremento della collezione tra il 1819 e il 1822, al n. 24 della sezione iconografica come: "Inc. a bulino. Stef. Tofanelli del. Raf. Morghen incise in Firenze. Il Petrarca con camice bianco, collare, cappuccio, e laurea in testa, e con libro nella sinistra" (Rossetti 1822). L'acquaforte è menzionata pure nell'Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti del 1843, al numero 817 della sezione iconografica, con parole identiche a quelle usate da Rossetti nella sua descrizione: "Incisione a Bulino. Il Petrarca con camicie bianco, collare, cappuccio e laurea in testa e con libro nella sinistra" (BCTS, PETR. Ms I 76). La stampa fa da antiporta alle "Rime di Francesco Petrarca" edite in due volumi a Pisa dalla Tipografia della Società letteraria nel 1805 (cfr. Ley 2002); Palmerini (1824) attesta l'esistenza di esemplari avanti lettera dell'incisione che però a detta sua sono assai rari. L'autore del disegno preparatorio è il pittore toscano Stefano Tofanelli (Lucca 1752-Roma 1812), fratello di Agostino Tofanelli e allievo di Giuseppe Antonio Lucchi e Niccolò Lapiccola. Dal 1791 fu membro dell'Accademia di San Luca a Roma, nella quale ricoprì svariati incarichi, e della Congregazione dei Virtuosi, mentre dal 1802 fu insegnante di disegno e direttore dell'Istituto di Belle Arti di Lucca. Pittore di corte della principessa Elisa Baciocchi, granduchessa di Toscana, fu nominato nel 1805 da Napoleone, di cui la Baciocchi era nipote, senatore di Lucca. Lavorò assiduamente nel campo dell'editoria: attivo a Roma come collaboratore della Calcografia Pontificia, fornì svariati disegni tratti da opere di Michelangelo, Raffaello, Guido Reni, Anton Van Dyck, Lorrain e Poussin che vennero incisi da valenti artisti come R. Morghen, P. Bettelini, G. Folo, P. Fontana, A. Porretta e G. Volpato. Nel campo della pittura, lavorò sia ad affresco (ciclo con storie di Apollo nella villa Mansi a Segromigno presso Lucca del 1785-1790, soffitto della cappella di Sant'Anna in San Frediano a Lucca del 1811 e soffitto della cappella del Sacramento nel Duomo di Lucca del 1812) che su tela, eseguendo con il fratello Agostino quattro sopraporte per la camera da letto della principessa Baciocchi nella villa Reale a Marlia e svariati ritratti. Nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze sono conservati alcuni suoi disegni. L'autore dell'incisione è il noto Raffaello Morghen (Napoli 1761- Firenze 1833), che fu allievo del padre Filippo e che nel 1793 andò a Firenze dove aprì una scuola di incisione. Nel 1803 entrò come insegnante all'Accademia fiorentina, e divenne il capo riconosciuto della scuola di incisione riproduttiva in Italia. Ampia la sua produzione, che spazia dalla veduta (Vedute ed antichi edifici dei dintorni di Napoli del 1775, Mascherata Carnevalesca del 1778), alle stampe di riproduzione di opere di grandi maestri quali Raffaello (Poesia, Teologia 1781, il Miracolo di Bolsena 1784, Madonna della Seggiola 1793, Trasfigurazione dal 1795ca), Raffaello Mengs (il Parnaso 1784), Guido Reni (l'Aurora 1787 ca), Leonardo (Ultima Cena 1800), Poussin (Riposo in Egitto) e Andrea del Sarto (Madonna del Sacco 1795). Si dedicò prevalentemente all'acquaforte, affinando la tecnica del taglio lineare appreso dal Volpato di cui raggiunse la piena padronanza, e di cui fu il maggior esponente in Italia. Alla stampa in esame si ispirò Rudolf Hoffmann quando eseguì nel 1856 una litografia con il ritratto del Petrarca (cfr. scheda S 7472).

BIBLIOGRAFIA

Ley K., Die Drucke von Petrarcas “Rime” 1470-2000 Synoptische Bibliographie der Editionen und Kommentare, Bibliotheksnachweise, Hildesheim/ Zürich/ New York 2002

Palmerini N., Opere d'intaglio del Cav. Raffaello Morghen, Firenze 1824

Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822