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La centrale di conversione fornisce l’energia affinché nelle celle di elettrolisi avvenga la scissione del cloruro di sodio (salgemma), che porta alla formazione di cloro, soda e idrogeno come sottoprodotto della lavorazione (materia prima per la produzione di caprolattame, impianto realizzato negli anni ’60). La soda e il cloro vengono poi in parte trasformati in ipoclorito di sodio ed acido cloridrico.
Il complesso, all’estremità Est dello stabilimento, si dispone entro un’area rettangolare posta a Nord; è costituito da due nuclei di edifici distinti: ad Est l’ingresso, portineria, mensa, uffici, abitazioni e infermeria, ad Ovest l’impianto produttivo. Gli edifici hanno strutture orizzontali in laterizio e c. a.; strutture verticali in muratura di mattoni e ossatura in c. a; ad Est hanno copertura piana, ad Ovest piana, a volta ribassata e a shed con ossatura portante in c. a.. Diversa la tipologia di infissi a sottolineare la diversa funzione degli spazi: quadrettati nell’impianto produttivo, dove ampie finestrature rettangolari percorrono interamente i prospetti; chiusi da persiane negli uffici, abitazioni e servizi. Elemento unificante il paramento in mattone faccia a vista che modula i prospetti sottolineando le aperture con cornici quadrangolari a tutta altezza.