Casa dei Provveditori Veneti, Gradisca d'Isonzo

Localizzazione
Gradisca d'Isonzo (GO)
Oggetto
casa
Denominazione
Casa dei Provveditori Veneti
Ambito culturale
edilizia militare veneziana tardo-quattrocentesca
Uso storico
abitazione - enoteca regionale
Uso attuale
in disuso
Codice scheda
A_2130
Iscrizioni

Costruito già sul finire del XV secolo, il Palazzo dei provveditori veneti è stato nei secoli oggetto di manipolazioni. Le strutture in alzato, impostate sulle precedenti quattrocentesche, sono costituite da muratura mista in pietre e laterizio: sono, infatti, leggibili i cantonali ed il barbacane in pietra all’angolo tra via Battisti e via Dante. A pianta pressoché quadrata, l’architettura presenta un androne centrale (in parte interrotto da divisioni successive) ospitante la scala lapidea e gli ambienti principali distribuiti lateralmente. I vani presentano solai a volte a crociera in laterizio, mentre al piano superiore gli orizzontamenti sono costituiti da solai lignei. La tripartizione planimetrica è facilmente individuabile sin dalla lettura del prospetto principale: sostanzialmente simmetrica, è suddivisa centralmente dal portale d’ingresso e dal balconcino lapideo al livello superiore. Il primo è costituito da piedritti con basamento e capitello modanati ed una terminazione ad arco a tutto sesto, in pietra calcarea, a contrasto con il colore rosa-bruno delle superfici intonacate. Le finestre del piano terra risultano, invece, prive di elementi ornamentali, ma si evidenzia la presenza del muro a scarpa nell’angolo tra le vie Battisti e Dante Alighieri e di un barbacane in blocchi di pietra, riportato alla luce nei restauri che hanno interessato il palazzo successivamente al sopralluogo del precedente catalogatore. Le aperture del piano superiore, invece, sono individuate da cornice, davanzale in lieve aggetto e poggiante su due mensoline, trabeazione rettilinea lievemente aggettante: tutti questi elementi sono realizzati in pietra calcarea, a contrasto con le superfici intonacate. Al piano piano primo, inoltre, si apre una porta finestra che reitera gli elementi lapidei appena descritti e che si apre su un piccolo terrazzino, costituito a sua volta da piana in pietra poggiante su tre mensole a voluta con decoro a imitazione di triglifi nella porzione frontale, e parapetto metallico, oggetto probabilmente di un intervento di rifacimento successivo. Infine, il piano sottotetto è facilmente individuabile dalle piccole finestre, allineate rispetto ai fori precedentemente descritti, prive di ulteriori decori.
Il prospetto su via Dante Alighieri, indubbiamente di secondaria importanza dato il minor numero di fori architettonici e la asimmetria dell’impaginato (testimonianza del fatto che le preesistenti strutture quattrocentesche siano state oggetto di ripetute manipolazioni), replica i medesimi elementi ornamentali già descritti in precedenza. Al piano terra si aprono finestre rettangolari prive di caratteri peculiari ed una porta oggetto di rifacimento successivo (la cornice lapidea della porta risulta lineare e priva di difetti a carico del materiale), fatta eccezione per una trabeazione in pietra al di sopra del foro più prossimo all’angolo con via Battisti: in parte occultato dall’intonaco, ma riportato alla luce da recenti interventi di rifacimento degli intonaci, tale elemento rivela la probabile modifica, nel tempo, delle aperture. Anche al piano primo è presente un foro finestra ormai occluso, caratterizzato da piedritti e ghiera dell’arco in laterizio, disassato rispetto ai fori dei piani terra e sottotetto e riportato anch’esso alla luce in tempi recenti: esso rivela, ancora una volta, una possibile impostazione delle aperture differente rispetto ai fori di fattura settecentesca che, invece, ripropongono i paramenti lapidei già descritti in precedenza.
Un ulteriore elemento decorativo è costituito da una targa lapidea posta in posizione baricentrica rispetto alla facciata e riporta i nomi dei provveditori veneti in carica a Gradisca a cavallo dei secoli XV e XVI, fino al passaggio della fortezza in mano arciducale, avvenuto nel 1511. Sul cortile interno, invece, affaccia una torre a pianta quadrata (ritratta dal maestro Augusto Geat), non visibile dal fronte strada.
Infine, l’edificio presenta copertura con travi portanti, travi secondarie e travetti lignei e tavelle e manto di copertura in coppi, in laterizio.

Sebbene l’edilizia civile quattrocentesca di Gradisca sia andata sostanzialmente perduta, modificata nei secoli dalla giustapposizione di nuove architetture o da rifacimenti in planimetria e in alzato per esigenze di utilizzo o cambi di destinazione d’uso, il Palazzo dei Provveditori Veneti è ad oggi la più antica casa della cittadina: edificata negli stessi anni in cui fu progettata la fortezza, vi avevano dimora i rappresentanti del governo della Serenissima, che amministrarono la città dal 1481 al 1511, quando Gradisca passò sotto il controllo dell’impero asburgico. È ancora riconoscibile, infatti, la massiccia struttura quattrocentesca, costituita da muri in pietra dall’elevato spessore e elementi di rinforzo come il barbacane leggibile all’angolo tra le vie Battisti e Dante Alighieri.
Riadattata a dimora nobiliare nel corso del XVIII secolo per conto della famiglia Baselli, il Palazzo subì modifiche dell’impaginato dei fori architettonici: sono da ricondurre a quest’epoca, infatti, le finestre con davanzale e trabeazione in pietra e il balconcino che si apre sul prospetto principale.
Dopo aver subito degli interventi di adattamento degli ambienti interni per esigenze commerciali nella metà del secolo scorso, nel 1965 divenne sede dell’enoteca regionale “La Serenissima”, attività che rimase in essere fino al 2018, anno della sua chiusura. Nel 2023 è stata nuovamente resa disponibile come spazio per eventi.

L'edificio, distribuito su due livelli e piano sottotetto, presenta strutture in elevato in muratura continua mista, in laterizio e pietra, intonacata e tinteggiata di colore rosa-arancione. La copertura è a falde con travi e tavelle lignee, e manto di copertura in coppi, in laterizio.

BIBLIOGRAFIA

GRADIS'CIA, Gradis'cia, Udine 1977

Corbellini R./ Masau Dan M., Gradisca 1479-1511: storia di una fortezza, Gradisca d'Isonzo (GO) 1979

Masau Dan M., Fortezza di Gradisca. Gradisca d'Isonzo/ Gorizia, Reana del Rojale 1986

GRADISCA, Gradisca : città fortezza, città giardino, Monfalcone (GO) 1999

VENEZIA NON GUERRA, "Venezia non è da guerra." L'Isontino, la società friulana e la Serenissima nella guerra di Gradisca (1615-1617), Udine 2008

Antonello A., Case e palazzi di Gradisca XV-XVIII. Lo sviluppo urbanistico ed architettonico della fortezza fra il XV ed il XVIII secolo, Gradisca d'Isonzo (GO) 2017

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