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prospetto principale: nella cimasa: JESUS MARIA HILF nella lapide: HOC OPUS FECIT FIERI WOLFGANK RASCHAWER MCCCCLXXV
L’immobile è ubicato in Borgo Castello, all’interno della cerchia muraria del Castello di Gorizia. L’edificio sorge su un lotto in pendenza, in aderenza con altri edifici antichi. Presenta tre piani di altezza, un corpo seminterrato e un sottotetto non abitabile. La forma della pianta è a L irregolare. Lo stabile, che occupa un volume di circa 3.100 metri cubi, si sviluppa su una superficie di circa 1.000 metri quadrati, con una superficie coperta di circa 300 metri quadrati. Al piano terra si estende un originale porticato ad archi sorretti da colonne e pilastri in pietra o in muratura; ciascun elemento verticale risulta diverso per materiale, tipologia e forma. La pavimentazione del portico è in pietrame irregolare e in acciottolato. Le murature portanti dell’edificio sono in pietrame, mentre le colonne, i davanzali, gli stipiti, gli architravi e le mensole sono in pietra d’Istria. I solai e la struttura del tetto erano originariamente di legno. Nel corso dei secoli alcune parti sono state sostituite o sono state integrate con elementi d’acciaio o di calcestruzzo. Dopo la conclusione dei recentissimi lavori di riqualificazione, nell’immobile si sono ricavati 15 piccoli alloggi indipendenti, tutti dotati di bagno e angolo cottura. Alcuni alloggi sono accessibili direttamente dal portico, gli altri dalla corte posteriore; quelli ai piani superiori sono accessibili dai ballatoi serviti da due scale interne. Gli spazi interni sono stati dotati di nuove controsoffittature, contropareti e pavimentazioni. Anche le scale interne, di legno, sono di nuova realizzazione. I due piani superiori si caratterizzano per una distribuzione ordinata e regolare delle finestre. A variare sono le finiture delle cornici. Le sei finestre della parte sinistra della facciata presentano una incorniciatura costituita da stipiti modanati, un davanzale sporgente sostenuto da due beccatelli e una sobria cimasa modanata. Le quattro finestre al secondo piano non presentano una cornice bensì il solo davanzale modanato e dotato di una particolare lavorazione a dentelli. Le rimanenti finestre al primo piano vantano una cornice riccamente modanata e scolpita a dentelli e dei davanzali trattati a motivi geometrico-vegetali e a corda intrecciata. Due finestre in particolare sono provviste superiormente di archetti acuti trilobati. Questi dettagli conferiscono all’intero edificio un carattere gotico-veneziano. Dello stesso parere è lo storico Sergio Tavano che ricorda le “agili forme della casa di Wolfgang Rassauer”, edificio dagli “archi a tutto sesto, su capitelli gotico-veneziani, nell’ordine inferiore, e monofore, con coronamento trilobato, nel primo piano, mentre nel secondo sono rettangolari ma sempre con profili dentellati”. Nonostante i danneggiamenti causati dalle guerre mondiali, le lunghe fasi di abbandono e di incuria, le trasformazioni ed in ultimo un grave incendio, l’edificio conserva ancora dei significativi elementi architettonici originari. Sulla facciata della palazzina, tra il colonnato ed il primo piano, è murata la lapide che attesta la costruzione dell’edificio. Il retro del fabbricato - contrariamente alla facciata lungo la strada che conduce al castello e alla chiesetta poco distante – non presenta elementi architettonici particolarmente significativi. I recenti interventi hanno interessato anche il fronte posteriore. Le facciate sul retro sono state intonacate e tinteggiate, i ballatoi sono stati consolidati ed il giardino è stato sistemato con prato, aiuole e pavimentazioni esterne.
Stando all’epigrafe sulla facciata, l’edificio conosciuto come Casa Rassauer, risale al 1475. Sul prospetto tardogotico è ancora ben visibile la targa lapidea con incisa la seguente iscrizione: “HOC OPUS FECIT FIERI WOLFGANK RASCHAWER MCCCCLXXV”. Lo stabile nasce dall’accorpamento di due unità edilizie storicamente distinte ma adiacenti. Il primo edificio viene fatto realizzare dal patrizio goriziano Wolfgang Rassauer, appartenente ad una casata di origine slovena ma ben presto insediatasi a Gorizia. In città, i Rassauer ottengono prestigio e ricchezza tanto da permettere loro l’acquisto di terreni e fabbricati. La famiglia si estingue verso la metà del XIX secolo. Tra il 1475 e il 1483, casa Rassauer viene affiancata a monte da un nuovo edificio, nominato casa Attems. Nel corso del tempo le due unità vengono frazionate in più particelle catastali e ripartite tra diversi intestatari. Numerosi sono i passaggi di proprietà e i successi accorpamenti. L’edificio viene acquistato nel 1945 da Nicoletta Coronini. A seguito della disposizione testamentaria del conte Guglielmo nel 1990 esso diventa proprietà della neonata Fondazione Palazzo Coronini Cronberg. Le vicende storiche ed edilizie sono complesse, non sempre documentate, e portano a profonde trasformazioni nel corso dei secoli. Gli originari nuclei quattrocentesco e cinquecentesco vengono ampliati e trasformati profondamente. Ad alcune fasi di costruzione e ampliamento si succedono gravi fasi distruttive che comportano importanti interventi di trasformazione, fino alla sostituzione di quasi tutti gli elementi antichi, all’abbandono e al degrado. Nel corso del Seicento e del Settecento l’edificio è oggetto di trasformazioni consistenti, come la sopraelevazione riscontrabile nel sottotetto. Le modifiche più evidenti si notano nelle finestre del secondo piano, forse rialzate in seguito alla sopraelevazione. Probabilmente vengono anche asportate le cornici finemente lavorate di due finestre al primo piano, lasciando in vista i segni del corrispondente arco strutturale. Altra prova che attesta la modifica del prospetto principale della casa è la mancanza delle cornici nelle finestre del secondo piano, in contrapposizione al davanzale riccamente lavorato. Nel corso degli anni e specialmente durante il Novecento, l’immobile subisce dei consistenti danneggiamenti. Durante la Grande Guerra la casa viene bombardata anche se non è chiara l’entità dei danni. Nel 1922 si concludono i lavori di recupero dell’edificio, al cui interno vengono ricavati 15 alloggi, un assetto distributivo molto simile a quello attuale. Nel secondo conflitto mondiale, l’esplosione di un deposito di munizioni conservato nel cortile infligge ancora dei danni all’edificato. Nella metà degli anni Sessanta lo stabile viene nuovamente restaurato; i lavori interessano gli spazi interni, il consolidamento di un solaio, le finiture e gli impianti. Nei decenni successivi il progressivo abbandono di Borgo Castello e la mancanza di valorizzazione dell’abitato, portano l’edificio ad un progressivo stato di degrado. Nonostante le distruzioni belliche e i diversi restauri e ampliamenti, l’edificio conserva ancora interessanti elementi originari. Inoltre, nei decenni successivi, lo stabile accusa lunghe fasi di trascuratezza e di sottoutilizzo, fino al recente totale disuso, con conseguenti infiltrazioni di acqua piovana. Infine, nel 2017, un incendio doloso della parte di tetto corrispondente alla casa Attems, portano l’edificio a condizioni molto critiche di degrado sia delle parti strutturali che delle finiture. Nel 2018 viene realizzata la ricostruzione della porzione di tetto distrutta dall’incendio, mentre nel 2021 si ripristina il tetto corrispondente alla casa Rassauer, si interviene sugli intonaci della facciata e si recupera parte dei serramenti. Infine, tra il 2022 e il 2024 si attua un consistente intervento di restauro dell’intero immobile che prevede il consolidamento sismico dei solai e delle murature, la sostituzione dei tramezzi interni, la realizzazione di nuovi intonaci interni, il recupero degli elementi lignei esistenti, l’adeguamento degli impianti, la posa di nuovi serramenti. Oggi, dopo anni di interventi di messa in sicurezza, ripristino e restauro, lo storico edificio è finalmente recuperato, grazie all’intervento dell'Ente di Decentramento Regionale di Gorizia in qualità di stazione appaltante, in convenzione con la Fondazione Coronini Cronberg, proprietaria del bene. L’edificio, mantenendo l’attuale destinazione d’uso residenziale, ha beneficiato di una ridistribuzione degli spazi interni. Si sono ricavati 15 piccoli alloggi indipendenti e dotati di bagno e angolo cottura. Si è proceduto pure alla sistemazione della corte condominiale retrostante. L’opera di riqualificazione di casa Rassauer rientra negli interventi di un progetto pilota finalizzato al rilancio di Borgo Castello - una zona di grande valore storico, artistico e turistico - che sarà al centro delle iniziative che interesseranno le attività economiche e socio-culturali in vista di GO 2025, Gorizia e Nova Gorica capitale europea della cultura.
Murature portanti in pietrame e mattoni, intonacate. Orizzontamenti in legno; struttura di copertura in travi di legno e manto di copertura in coppi.
Tavano S., Il castello di Gorizia e il suo borgo, Gorizia 1978
Tavano S., Gorizia. Storia e arte, Reana del Rojale (UD) 1981
Geromet G./ Alberti R., Gorizia 1001-2001. Nobiltà della contea, palazzi, castelli e ville a Gorizia, in Friuli e in Slovenia, Monfalcone (GO) 1999