Villa Studenitz - Louise, Gorizia

Localizzazione
Gorizia (GO)
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Studenitz - Louise
Altra denominazione
Villa Morelli de Schönfeld, Villa Torre Valsassina, Villa De Maffei, Villa Coronini Cronberg
Ambito culturale
masetranze goriziane
Uso storico
residenza
Uso attuale
in restauro
Codice scheda
A_2307

In fondo a via Diaz, in largo Culiat, si trova una grande villa di matrice seicentesca alla quale si accede varcando un portale, con cancello in ferro battuto, affiancato da quattro pilastrini decorati con putti raffiguranti le stagioni. Il complesso ha una forma a “C” ed è il risultato di interventi successivi. La facciata principale è tripartita e scandita da quattro lesene di ordine gigante a tutt’altezza che poggiano su un basamento e terminano con un cornicione modanato aggettante. Al centro, il portale con lesene e cornici a bugnato conduce all’atrio da cui si accede alle stanze laterali ed allo scalone, collocato sul fondo. Al primo piano una trifora con archi a tutto sesto affaccia su un balcone con balaustra in pietra artificiale che ha sostituito l’originaria danneggiata dalla guerra. L’elemento centrale della trifora è sormontato da un timpano formato da una cornice mistilinea aperta. La parte centrale dalla facciata è coronata da un timpano triangolare con un’apertura ovoidale. La facciata non presenta altri elementi di pregio architettonico, le finestre, tutte con cornici lisce in pietra, sono rettangolari, quadrate nel sottotetto. Un marcapiano divide il pianoterra dal primo piano. Internamente la villa è organizzata secondo lo schema classico: dall’atrio centrale si accede alle stanze laterali e dallo scalone si sale al piano superiore, al centro del quale si trova il salone di rappresentanza. I pavimenti sono stati sostituiti nell’Ottocento, secondo quanto lascia supporre la data 1871 riportata sull’ammattonato dell’atrio. Una scala in ferro, cui si accede dal pianerottolo della prima rampa dello scalone, conduce direttamente al parco. Gli interni del salone al piano nobile non presentano decorazioni di pregio; mentre in una delle stanze alla sua sinistra, si possono osservare affreschi raffiguranti le Arti e le Scienze. Alle torrette ed alle soffitte si accede da scale collocate nelle due ali laterali. Della cappella dominicale non rimane alcuna traccia, ma si può supporre che si trovasse nella barchessa a sinistra. Le barchesse non hanno particolari pregi architettonici; assieme alla villa formano una corte adibita un tempo a giardino e oggi a parcheggio. Di fronte al portone si trova un antico pozzo seicentesco.

Il corpo centrale della villa, come testimoniato dalla data riportata nella chiave di volta posta sul retro, è stato terminato nel 1676, mentre le ali laterali che si dipartono da due torrette angolari sono state costruite verso la metà del Settecento. Anticamente, l’ingresso all’estesa proprietà avveniva in prossimità del teatro, all’inizio di via Diaz, attraversando un viale alberato con statue. Il complesso si estendeva anche lateralmente, al posto dell’attuale viale Oriani, con giardini e una casa colonica demolita negli anni Cinquanta del Novecento per consentire la costruzione di via Italico Brass. Del grande parco rimane solo la parte retrostante della villa, digradante verso il torrente Corno. La villa viene costruita dalla famiglia Studenitz, originaria della Boemia e trasferitasi a Gorizia nel XVI secolo per ricoprire cariche politiche per il governo austriaco. La famiglia entrò a far parte della nobiltà goriziana nel 1632, mentre nel 1643 i suoi rappresentanti divennero membri secolari degli Stati Provinciali. Nella seconda metà del Settecento il complesso passò di proprietà allo storiografo Carlo Morelli de Schonfeld che lo vendette, nel 1775 al conte Nicolò Francesco Attems. Nel 1780 fu ceduto al conte Raimondo IX della Torre Valsassina che gli conferì l'aspetto attuale. Nel 1807 la villa venne acquistata dal triestino Carlo de Maffei. Nel corso dell'Ottocento si susseguirono altri proprietari come Jacob Senigaglia, Giuseppe Persa de Liebenwald e Tommaso Smart, marito di Luigia Caterina Loy. Dal nome di questa nobildonna deriva il nome Louise associato alla villa. Ada Smart, successiva proprietaria del complesso, lo lasciò in eredità, nel 1912, alla contessa Nicoletta Coronini Cronberg. I conti Coronini Cronberg si trasferirono, dopo la grande guerra, nella villa “Louise” per seguire direttamente i lavori di ricostruzione di villa Coronini in viale XX Settembre e vi rimasero anche negli anni Trenta, quando i lavori erano ormai completati. La villa fu di proprietà dei Coronini fino al 1990 quando morì il conte Guglielmo. L’edificio, oggi proprietà della Fondazione Coronini, si trova in stato di abbandono e in condizione di notevole degrado. Dal 2024 l’intero complesso edilizio è interessato da lavori di restauro e di riqualificazione.

Muratura portante in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento e di copertura in travi di legno. Manto di copertura in coppi di laterizio.

BIBLIOGRAFIA

Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005

Tavano S., Gorizia. Storia e arte, Reana del Rojale (UD) 1981

Geromet G./ Alberti R., Gorizia 1001-2001. Nobiltà della contea, palazzi, castelli e ville a Gorizia, in Friuli e in Slovenia, Monfalcone (GO) 1999

Dove si trova