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La casa Drufuca si attesta lungo via Montecucco, in prossimità dell’incrocio con via Brigata Casale, in una zona decentrata rispetto al centro storico. L’edificio occupa completamente il fronte strada del lotto su cui insiste. Urbanisticamente l’immobile si trova relativamente lontano dal centro, in una zona ad edificazione compatta. Il fabbricato è costruito in aderenza ad altri edifici coevi di minor pregio architettonico. Sul retro della casa si estende un piccolo giardino delimitato dalle proprietà confinanti. La planimetria del fabbricato è quadrata con ingresso decentrato, atrio e vano scala in asse. La distribuzione avviene tramite un corridoio parallelo al fronte strada. Il volume è a due piani e risulta estremamente compatto. Il prospetto principale rivolto verso la strada presenta una rigorosa simmetria. Il fronte infatti è tripartito da due imponenti lesene a tutta altezza di gusto secessionista decorate in alto con una testa leonina che serra tra i denti tre anelli. Le due parti laterali presentano due arconi al piano terra; l’accesso all’abitazione avviene da quello di sinistra, mentre a destra, l’arcone racchiude un terrazzino in nicchia. Al primo piano, sia a destra che a sinistra, si apre una finestra priva di cornice. La fascia centrale ha invece un balcone in pietra artificiale e ferro battuto sorretto da quattro mensole modanate e riccamente decorate a motivi vegetali. Le finestre centrali al primo piano sono protette da uno sporto a pinnacolo acuto sorretto da mensole e cornici che si raccordano al balcone. Gli elementi decorativi che caratterizzano la facciata della casa sembrano rifarsi a dei linguaggi di matrice liberty, con contaminazioni neogotiche. Dopo il restauro dell’immobile, la facciata risulta tinta di colore rosa acceso, tradendo forse l’originale cromia dell’intonaco.
L’edificio risale agli anni Dieci del Novecento ed è attribuito - seppur con delle riserve - all’architetto Carlo De Finetti. Nel corso del tempo, la facciata principale ha mantenuto gli elementi decorativi originali. In tempi recenti il fronte strada è stato restaurato.
Fondazioni in pietrame, murature in pietrame e mattoni, intonacate. Elementi decorativi in pietra artificiale. Solai in travature di legno. Struttura del tetto in legno e manto in guaina.
Carboni Tonini N., Nuove ricerche sull'architettura a Gorizia tra Ottocento e Novecento, in Quaderni giuliani di storia, Trieste 1984
Carboni Tonini N., Eclettismo e Liberty nell'architettura a Gorizia, in Arte in Friuli, arte a Trieste, Mariano del Friuli (GO) 1985, 8