Villa Schiozzi, Gorizia

Localizzazione
Gorizia (GO)
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Schiozzi
Altra denominazione
villa Schiozzi
Autore
Cuzzi Umberto (1891/ 1973)
Uso storico
abitazione
Uso attuale
abitazione
Codice scheda
A_2448

La villa - ideata da Umberto Cuzzi nel 1933 per l’amico ingegnere Guido Schiozzi – si erge in via Manzoni, in una zona residenziale lontana dal centro storico caratterizzata da case a schiera e da ville. L’edificio insiste su un lotto a pianta trapezoidale, digradante verso la via sottostante. La pendenza del terreno ha certamente condizionato le scelte progettuali di Cuzzi, portandolo ad elaborare un articolato gioco di volumi compatti che si incastrano e si compenetrano tra di loro. Sul lato strada infatti l’edificio è a due piani, mentre sul retro, il declivio consente di ricavarne un terzo. La pianta di questa villa dal tetto piano risulta irregolare. La superficie di ciascun livello è di circa 60 metri quadrati. Il prospetto principale si caratterizza per la rientranza del portico scavato nel volume cubico su cui si innesta l’elemento cilindrico del vano scala. L’immagine di leggerezza viene accentuata dall’esile pilastrino del portico ma soprattutto dal grande oblò sopra la rientranza dell’ingresso. Successivamente, l’oculo in facciata è stato sostituito con una finestra quadrata; il recentissimo restauro ha ripristinato l’apertura circolare ideata da Cuzzi. Sulla sinistra due finestre rettangolari allineate verticalmente si aprono al piano terra e al livello soprastante e sono poste in un lieve ritrarsi della parete. A destra si innesta il volume sinuoso del vano scala, dall’elegante andamento semicilindrico. All’interno trova posto la scalinata semicurva in legno di noce. Ad oriente, l’edificio è contraddistinto da tre oblò e da una finestra verticale a nastro che illumina il vano scala. Il retro del fabbricato è animato da aperture ad arco e da snelle terrazze collegate da un palo passante e dotate di leggere ringhiere metalliche. Originariamente le pareti esterne erano di colore verde malva su intonaco liscio e giallo pallido su intonaco scabro. Gli interventi degli anni successivi hanno snaturato i caratteri distintivi delle facciate che sono state totalmente tinteggiate di bianco. In questa villa dall’inconfondibile rigore razionalista e dalla purezza delle forme si avverte un chiaro riferimento alle metafore del linguaggio navale.

Nel corso dei decenni la villa dell'ingegnere Guido Schiozzi - realizzata tra il 1933 e il 1934 su progetto di Umberto Cuzzi - è più volte interessata da interventi di manutenzione e trasformazione che ne hanno alterato la natura originaria. In particolare, le modifiche hanno riguardato porte, finestre e coloriture esterne. Ridotta in stato di abbandono negli anni Novanta, recentemente l’edificio è stato oggetto di un importante intervento di restauro, attraverso una lettura critica dell’architettura di Cuzzi. L’edificio è stato così riportato ai suoi caratteri iniziali, rivisitati in chiave contemporanea.

Strutture portanti verticali in calcestruzzo armato; solai di piano e di copertura in laterocemento.

BIBLIOGRAFIA

Castellan F., A Gorizia, l'architettura ha da essere italiana?, in Il Novecento a Gorizia. Ricerca di una identità. Urbanistica e architettura. Catalogo della mostra, Venezia 2000

Tavano S., Architettura a Gorizia, 1890-1990, in Ce fastu?, 1992, 62, n. 2

Uccello E., Umberto Cuzzi architetto. Gli anni del razionalismo e l'attività goriziana 1928-1935, in Studi Goriziani, Gorizia 1990, LXXII, luglio-dicembre

Damiani L., Arte del Novecento in Friuli - 2. Il Novecento mito e razionalismo, Udine 1982

N.d.R., Una villa a Gorizia, in Domus, 1934, n. 80

Dove si trova