Casa Cappella, Gorizia

L’edificio, posto su un lotto d’angolo tra la via Leopardi e la via Porta, presenta una planimetria irregolare, caratterizzata dall’angolo fortemente arrotondato lungo i due fronti strada tra loro non ortogonali. Lungo via Carlo Porta, il fabbricato è costruito in aderenza ad un villino già esistente (casa Mrack, 1911-1912). L’abitazione bifamiliare, organizzata su appartamenti sovrapposti, si eleva per due piani fuori terra, più cantine seminterrate e soffitte destinate rispettivamente ai due alloggi. L’immobile è costituto da un corpo di fabbrica compatto ma dalla volumetria fluida, resa dalla morbida curvatura della facciata. La struttura portante è in laterizio, i solai di piano sono in laterocemento e la copertura è a falde con manto in coppi. L’ingresso all’edificio, in posizione laterale a ridosso dell’attacco del fabbricato adiacente, si apre su via Carlo Porta, con un portoncino in legno, caratterizzato da specchiature quadrate e sopraluce. Secondo il progetto ciascun alloggio era dotato di un ingresso autonomo, con il vano scala di collegamento tra i piani in comune. Attualmente l'accesso all'edificio è unico e conduce alle scale interne che portano ai due appartamenti, alle soffitte e alle cantine. I prospetti risultano molto semplici e lineari. Le facciate, interamente intonacate, sono lisce e prive di decorazioni, ben delimitate dalla linda piana e leggermente sporgente. In corrispondenza dell’angolo curvo, al piano superiore, spicca un balcone dallo sviluppo ad arco di cerchio che segue lo snodo di raccordo tra i due prospetti paralleli alle vie Leopardi e Porta. Il sottile balconcino, a destra è raccordato con un setto verticale che scende fino al piano terra, collegandosi alla terrazza che presenta il medesimo sviluppo dello sbalzo soprastante. Due grandi aperture quadrate allineate si aprono rispettivamente sul balcone e sulla terrazza. Tutte le altre finestre, distribuite regolarmente nelle facciate, sono riquadrate da una sottile cornice in pietra artificiale. Le strette incorniciature delle aperture diventano così solo dei lembi che contribuiscono a conferire leggerezza all’intera composizione. La soluzione d’angolo arrotondata, che realizza la congiunzione tra le due facciate, enfatizzata dalla presenza delle due terrazze collegate, costituisce una caratteristica distintiva della produzione di Umberto Cuzzi, uno dei più significativi esponenti del Movimento Italiano per l’Architettura Razionale.

Costruita a metà degli anni Trenta su progetto dall’ingegnere Umberto Cuzzi, nel corso del tempo la casa del committente Ruggero Cappella mantiene sostanzialmente le stesse caratteristiche originarie. Rispetto all’origine storica è mutata pure la proprietà. Da ricordare che nell'aprile 1935 viene presentato al Comune un primo progetto. I lavori inizialmente vengono affidati all'impresa di costruzioni Francesco Arcioni, ma la proposta presentata non sembra soddisfare la commissione d'Ornato di Gorizia che a giugno 1935 suggerisce una nuova distribuzione degli spazi interni. Si può supporre che la committenza, insoddisfatta del progetto, si sia affidata ad Umberto Cuzzi che già nel luglio 1935 elabora una migliore versione della casa bifamiliare. Varia anche la ditta edile; i lavori infatti vengono assegnati all'impresa Perco di Gorizia, che in pochi mesi - aprile 1936 - porta a termine la costruzione.

Struttura portante in muratura di mattoni, solai in laterocemento, copertura in legno e manto in coppi di laterizio, terrazza in calcestruzzo armato.