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La villa sorge lungo via Bosizio, una strada laterale del corso Italia, non lontano dalla stazione ferroviaria. Lo stabile insiste su un lotto di un’area di espansione novecentesca ai margini del centro storico. L’edificio, a pianta quadrangolare, si eleva per due piani fuori terra ed è coperto da un tetto a padiglione. La volumetria è compatta, articolata soltanto da un piccolo elemento sporgente. Questo corpo emergente è situato sullo spigolo a nord-est dell’edificio e aggetta con un piccolo volume obliquo a 45 gradi, finestrato e rivolto verso il viale cittadino. Il volume aggettante, simile ad una torre, è concluso da una cupola ad ombrello rivestita in rame di ispirazione centro europea. Le facciate sono caratterizzate dall’alternanza cromatica dei vari livelli che le compongono. Il piano terreno è contraddistinto dal chiaro rivestimento bugnato. I paramenti murari del primo piano sono in mattoni a vista da cui spiccano le elaborate cornici delle finestre e i sottili elementi orizzontali che collegano le aperture. Più sopra, corre l’ampia fascia del sottotetto e del cornicione, nuovamente di colore bianco. I prospetti, semplici e rigorosi, sono definiti dal ritmo regolare delle aperture rettangolari, a modulo sia singolo che doppio.
L’edificio, conosciuto come villa Giulia, viene costruito nei primissimi anni del Novecento. Si configura come un fabbricato dalle caratteristiche riconducibili all’eclettismo.
Fondazioni in pietrame, murature di pietra e mattoni, intonacate. Solai intermedi e struttura del tetto in legno; manto in coppi di laterizio. Cupola rivestita in lastre di rame.
Carboni Tonini N., Nuove ricerche sull'architettura a Gorizia tra Ottocento e Novecento, in Quaderni giuliani di storia, Trieste 1984
Carboni Tonini N., Eclettismo e Liberty nell'architettura a Gorizia, in Arte in Friuli, arte a Trieste, Mariano del Friuli (GO) 1985, 8