Palazzo del Monte di Pietà, Gradisca d'Isonzo

Localizzazione
Gradisca d'Isonzo (GO)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Palazzo del Monte di Pietà
Uso storico
monte di Pietà - caserma - carcere - municipio
Uso attuale
sede associativa-universitaria
Codice scheda
A_4042
Iscrizioni

Esisteva a Gradisca una nutrita comunità ebraica la cui principale attività fu, fino alla seconda metà del ‘700 il prestito di denaro ad alto tasso di interesse attuato sia nei banchi di pegno sia regolato da atto notarile.

1668 - 1671
Nel 1668, la casa di proprietà del Convento dei Serviti venne parzialmente usata dalla nobiltà gradiscana per tre anni come Monte di Pietà.

1670 - 1689
Tra il 1670 e il 1671, il Monte di Pietà venne spostato presso una sede di proprietà della chiesa dell’Addolorata, dove vi rimase fino al 1689.

1676/02/24 - 1688
Il 24 febbraio 1676 il Capitano Francesco Ulderico della Torre prestò a nome pubblico i fiorini necessari per la costruzione dell’edificio, che venne approvato solo nel 1688, quando gli vennero anche restituiti i soldi prestati. All’iniziativa cooperarono anche il barone Giulio da Fin vicecapitano di Gradisca, il parroco di Villesse don Giovanni Maria Cevotti e Lorenzo Locatello deputati dell’Inclita Convocazione Gradiscana.

1670 - 1688
L'edificio è sorto dopo il 1670 per iniziativa del Capitano Francesco Ulderico della Torre, che non fu solo promotore ma anche diretto finanziatore, per ospitarvi un banco dei pegni pubblico e contrastare il fenomeno dell’usura, come risulta dalle deliberazioni dell’Inclita convocazione Gradiscana degli anni 1670/1671, nelle quali viene espressa la volontà da parte del governo locale di istituire un banco di prestiti pubblico che potesse arginare le attività praticate dalla comunità ebraica. Esso proponeva un basso tasso di interesse, ma colui che richiedeva il prestito doveva lasciare in pegno un bene mobile.

1699 - 1699
Nel 1699 l’edificio subì un recupero perché stava diventando un rudere, questo recupero venne deciso dalla Deputazione Gradiscana.

1728 - Nel 1728 venne commissionato dalla Deputazione Gradiscana il gruppo scultoreo della Pietà a simbolo dello scopo umanitario dell’Ente.

1753 - 1753
Dopo il 1753 l’Imperatore Giuseppe II decretò l’abolizione del Monte di Pietà di Gradisca, vista la recente fondazione di quello di Gorizia. Però il parroco Baselli e suo cugino Nicolò si recarono a Vienna per perorare la causa di Gradisca, riuscendo a convincere l’Imperatore a ristabilire il Monte di Pietà a Gradisca

1778 - 1786
Tra il 1778 e il 1786, venne tolto l’orologio pubblico che era situato sulla facciata dell’edificio, per ordine del governo di Trieste, collocandolo sul campanile del Duomo. La campana piccola fu venduta, mentre quella delle ore rimase al suo posto.

1806 - 1809
Tra il 1806 e il 1809, l’istituzione del Monte di Pietà venne chiusa su ordine dell’Imperatore austriaco Giuseppe II, subendo una lenta e inesorabile decadenza.

1809 - 1874
Nel 1809 il palazzo venne adibito a caserma fino al 1874 sotto l’amministrazione di Antonio Lang, fino a questa data rimase vuoto ed inutilizzato. L’anno seguente si aggiunse al pianoterra una “casa d’arresto” (carcere) per i militari francesi, italiani ed illirici in intransito per i relativi processi.

1810 - 1810
Nel 1810, durante l’utilizzo come caserma venne creato uno spazio per le carceri.

1812 - 1812
Dalla mappa del 1812 si evidenzia la costruzione alcuni fabbricati nel cortile posteriore.

1813 - 1813
Nel 1813 un camerone viene ridotto ad uso di “infermeria dei rognosi”.

1851 - 1851
Nel 1851 si procede a piccole riparazioni al piano terra a al cortile per conto della carceri giudiziarie.

1874 - 1874
Nel 1874 il governo trasloca la guarnigione perché il palazzo è talmente mal ridotto e pericoloso da non meritare le spese per ripararlo.

1876 - 1877
Nel 1876 il podestà Luigi Zanuttig volle porre fine alla lenta decadenza dell’edificio, fece fare una riparazione completa e radicale, che costò ben 3000 fiorini. I lavori finirono il 26 settembre 1877.

1877 - 1973
Nel 1877 il palazzo divenne sede municipale fino al 1973, quando il municipio fu trasferito a palazzo Torriani. La grande sala del Monte di Pietà fu adibita a sala consiliare.

1937 - 1937
Nel 1937 furono eseguiti alcuni lavori all'immobile: venne tinteggiato l'atrio in verde, venne posto un fanale grande e uno piccolo sulle scale e venne murata la lapide del soppresso cimitero militare (1935).

1946 - 1946
Nel 1946 viene eseguita la tinteggiatura dell’atrio e delle scale, la creazione di bagni e condutture idrauliche, sostituzione delle lastre in marmo rotte del pavimento, la ridipintura di porte e griglie.

1953 - 1953
Nel 1953 viene eseguita la tinteggiatura dell’atrio, delle travature, del soffitto e delle scale, rimozione della porte delle vecchie prigioni.

1954 - 1954
Nel 1954 viene eseguita la rimozione dei battenti originali del portale d’ingresso e loro sostituzione, l'apertura di tre nuove finestre sulla calle Maccari.

Si tratta di un imponente fabbricato, a pianta rettangolare con cortile interno, situato su via Dante Alighieri, all’incrocio con calle Maccari. L’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra di cui l’ultimo, il piano sottotetto, è ammezzato. La struttura muraria è in pietra intonacata, le strutture orizzontali sono costituite da solai lignei e da volte in muratura. Il tetto è in legno a padiglione con manto in coppi di laterizio. La facciata posteriore presenta il corpo mediano aggettante rispetto al resto. Questo prospetto si affaccia su un cortile chiuso su due lati da bassi fabbricati e sul lato rivolto verso la calle, da un muro di cinta ed un portone.

BIBLIOGRAFIA

Grion S./ Iurig G./ Nazzaro S., Architettura civile a Gradisca d'Isonzo sotto il Capitanato di Francesco Ulderico Della Torre: Palazzo Torriani, Palazzo Monte di Pietà, Loggia dei Mercanti, 2007

Alberton L./ Anglisani G./ Antonello A., Gradisca Comune di Gradisca d'Isonzo, Gradisca d'Isonzo (GO)/ Monfalcone (GO) 2005

Dove si trova