Castello di Valvasone, Valvasone Arzene

Localizzazione
Valvasone Arzene (PN) Valvasone
Oggetto
castello
Denominazione
Castello di Valvasone
Uso storico
castello
Uso attuale
abitazione - museo - uffici
Codice scheda
A_5787

Castello a forma anulare composto da edifici contigui, alti quattro o tre piani, raccolti ad anello attorno ad un piccolo cortile con pozzo, circondato da cinta muraria e da fossato. L'accesso al castello avviene attraverso un ponte, con passaggio ad arco a tutto sesto, che immette direttamente nel cortile. In planimetria si legge la presenza di una torre che non emerge più dal complesso castellano essendo stata ridotta in altezza nel 1884. I vari edifici che compongono il castello presentano sul fronte esterno semplici aperture di tipo rettangolare con cornici in pietra, talune con cimase; all'esterno uno degli edifici presenta un prospetto di quattro piani con al primo piano una trifora con archi a sesto acuto e, in asse ad essa, al piano superiore porta con balcone in pietra. In uno degli edifici del lato nord è presente un teatrino risalente al Settecento, con affreschi in parte coevi e in parte del XVI secolo e con una probabile sottostante 'cavana'. Al piano superiore si trova una cappella affrescata risalente al XVII secolo.

Il castello costituisce il fulcro che diede vita al primo nucleo del borgo di Valvasone. Il castello, costruito nel XIII secolo, in muratura su preesistenze tardo antiche, è appartenuto ai Valvasone, discendenti dalla famiglia carinziana dei Cosa. Incendiato, ricostruito e danneggiato più volte, anche da eventi sismici recenti, il castello ha subito nel corso dei secoli notevoli modifiche ed appare oggi come un palazzo rinascimentale ormai privo dei sistemi difensivi di cui era dotato in origine (torri, fossato e ponte levatoio). Grazie ai recenti restauri all’interno dell’ala centrale del castello, di proprietà comunale, è possibile ammirare un prezioso teatrino di fine Settecento attorniato da uno splendido fregio più antico, risalente alla fine del Cinquecento, affrescato con putti e scene tratte dalla mitologia classica. Quest’ultimo è stato ispirato dall’opera di Erasmo di Valvasone (1523-1593), autore di poemi come “La Caccia” e “L’Angeleida” e traduttore di opere classiche. In un’altra sala sono stati riportati alla luce affreschi della seconda metà del Trecento. Nei piani superiori sono ospitati un Oratorio dedicato all’Immacolata con stucchi tardo seicenteschi di Bernadino Barelio, saloni con soffitti lignei cinquecenteschi e con decorazioni neoclassiche attribuite a Domenico Paghini. Il castello è il risultato di oltre sette secoli di trasformazioni evidenti nella sequenza di differenti linguaggi architettonici che si susseguono: dalla fase trecentesca - testimoniata dalle volte ogivali del seminterrato e dagli affreschi del piano terreno - a quella rinascimentale fino a quella settecentesca e neoclassica. Al XIV secolo, in un periodo che coincide con la realizzazione di una prima cinta muraria attorno al castello necessaria per proteggere le aree lottizzate date in concessione ad artigiani e bottegai, risalgono i lavori interni con la realizzazione degli affreschi al piano terra dell’ala settentrionale. In seguito alla conquista del Friuli da parte di Venezia (1420), la Serenissima impone ai signori di Valvasone di realizzare importanti lavori di restauro al castello. A quest’epoca risale, oltre alla realizzazione degli affreschi quattrocenteschi di fattura geometrica stesi sopra a quelli della fase precedente, il rifacimento degli esterni che non vengono demoliti ma racchiusi entro una nuova architettura di tipo rinascimentale, aumentando il volume della struttura in larghezza ma soprattutto in altezza.

BIBLIOGRAFIA

Casadio P., Gli affreschi quattrocenteschi e la decorazione dei soffitti lignei, in Gli affreschi del castello di Valvasone, Udine 2012

Luchini L., Valvasone. Storia arte vita., Pordenone 1972

Carreri F.C., Breve storia di Valvasone e dei suoi signori, in Nuovo Archivio Veneto, 1906, N.S. IX

Dove si trova