Il suggestivo complesso è situato a Flambruzzo lungo la provinciale Latisana-Udine, sulle sponde del fiume Stella, in prossimità del punto in cui vi confluisce la roggia Cubana, nella zona delle risorgive. Circondato da un fossato e cinto da un muro merlato a ovest e balaustrato a nord, il complesso, è costituito da un corpo principale, due ali laterali e degli annessi rustici. L'edificio dominicale si eleva su tre piani e la facciata principale presenta composizione simmetrica rispetto all'asse centrale. Ingresso ad arco a tutto sesto con cornice in pietra e due lesene laterali che si appoggiano al balcone aggettante del primo piano, con balaustra in ferro battuto. Porta finestra del salone di rappresentanza, sempre ad arco a tutto sesto e di larghezza minore. Superiormente la porta finestra balaustrata mostra gli stessi elementi decorativi. Aperture rettangolari con cornice in pietra. Fronte completato da un cornicione modanato sporgente. Internamente la villa è organizzata secondo lo schema veneto, con dei saloni passanti centrali che si affacciano sia sul cortile d'onore che sul parco. Tetto a capanna. Ali laterali, più basse rispetto al corpo dominicale, costituite da tre piani. A piano terra ampio portone carraio che permette il passaggio alla corte interna. Tetto a mezzo padiglione. Sul lato ovest, perpendicolarmente alla villa, è posta una barchessa di dimensioni notevoli che collegandosi alla torre portaia separa lo spazio di rappresentanza da quello privato. Lunga balaustra in pietra che affaccia sul fossato che cinge la villa. Torre portaia, dell'originario castello, su tre piani attraversata da un passaggio carraio su ponte in muratura a due arcate, con tetto a padiglione. La villa prospetta su un ampio giardino degradante verso il fiume. Sul retro dell’edificio padronale si apre un giardino all’inglese con alberi secolari, fiori e giochi d’acqua che prosegue anche a ovest, nello spazio delimitato dal muro merlato in pietra.
Il complesso ha avuto origine da un castello che venne restituito, nel 1258, dalla famiglia Savorgnan al patriarca Gregorio da Montelongo. Nel 1466 passò di proprietà della famiglia Codroipo che trasformò il maniero in villa mantenendo solo la torre portaia con il ponte d’accesso, in quel tempo levatoio. Nel 1910 la villa divenne di proprietà dei Rota e successivamente, per via femminile, della famiglia Badoglio. Dell’antico castello oggi rimane solo la torre portaia su tre piani attraversata da un passaggio carraio, mentre l’antico ponte in legno è stato sostituito da una struttura in pietra.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005
Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000