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Il maglio ha la forma di un enorme martello oscillante. Il meccanismo è azionato esternamente da una ruota idraulica a cassette che mette in moto un grosso albero di legno che gira su due perni di ferro. All'estremità opposta, all'interno dell'edificio, l'albero monta una ghiera con 5 camme di ferro che sporgono per 10 cm. Ruotando, le camme incontano in successione la sporgenza all'estremità del manico del maglio. Per ogni giro la testa si solleva e ricade per 5 volte. Aumentando la portata dell'acqua si accelerano i colpi del maglio, che oscilla mediante perni ortogonali entro un telaio di legno costituito da due robusti ceppi verticali anteriori più alti e due posteriori più bassi e da traversine montante orizzontalmente. Sulla testa del maglio ci sono degli asterischi. La testa inferiormente ha una scanalatura in cui è inserito un battente d'acciaio. Il ceppo è dotato ai lati di due blocchi in acciaio in cui si inserisce un'incudinetta a prisma, sulla quale batte il maglio.
Casanova P., La Farie di Checo, in Cercivento. Catalogo dei beni culturali, Passariano di Codroipo (UD) 1998, n.28 Quaderni del Centro
Casanova P. / Zanier D., Fuoco e ferro. Energia e lavoro nella "Fàrie di Checo", 1995
Molfetta D., Gli opifici idraulici e la fluitazione del legname nell'alto But, Tolmezzo (UD) 1986