segone a quattro mani, seòn a quatri màns

Il segone presenta una struttura rettangolare composta da un telaio con due staggi e due traverse. Nella parte mediana è inserita la lama dentata "a merli guelfi", bloccata tramite due staffe in lamina metallica che avvolgono gli staggi . La tensione della lama è regolata da una vite ad occhiello che sporge da un lato dell'attrezzo. Una robusta impugnatura costituita da un elemento cilindrico tornito e sostenuto da due asticelle divaricate è contrapposta a due pioli fissati verticalmente.

L'oggetto è attualmente conservato al secondo piano dell'Edificio B (ex stalla) del Museo di Fontanabona di Pagnacco. Dal registro museale si desume la presenza, in corrispondenza del numero d'ingresso 274, di "un segone grande a pioli" acquistato dal signor Vittorio Monino di Sedegliano, che pare corrispondere all'attrezzo, oggetto della presente catalogazione (Reg. museale, 1977-2003, 274). Diverse le informazioni forniteci dal registro inventariale del museo che fa invece corrispondere al numero d'inventario 487: una " sega a 4 mani per tronchi", già in deposito, almeno nel 1981, presso Villa Mori di Pagnacco, una delle sedi del soppresso consorzio di enti ed istituzioni "Museo Regionale della Cultura e della Civiltà Contadina e Artigiana" con sede a Pagnacco. (Registro inventariale, post 1981). Differiscono ulteriormente i dati che emergono dalla scheda storica di L. Peressi (1984): il segone sarebbe stato acquistato dal signor Taboga di Buia nel 1983.