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Coppia di manufatti in tela di lino lunga e stretta, parte di un unico fazzul, dai profili marcati a punto festone, realizzati in filato rosso-rosaceo. Ciascun manufatto presenta un lato lungo con la cimosa, gli altri tre ripiegati (cm 0.3) e cuciti a sottopunto. Due larghi tramezzi trasversali sono ricamati a punto croce: su una greca centrale con motivo ondulante e fiori stilizzati posti nelle anse, s'imposta una sequenza di mazzolini di fiori molto stilizzati, composti da tre steli terminanti in tre piccole infiorescenze. Lo stesso motivo si ripete anche su tre lati.
I due manufatti presentano le stesse caratteristiche tecniche e merceologiche; il ricamo stesso è ripetuto speculare su ciascuno dei due pezzi, tanto da far pensare che in origine fossero un unico fazzoletto. Il decoro presenta il ricorrente “vaso fiorito”, motivo diffuso in Carnia già dal XVI secolo, legato al rito del fidanzamento e delle nozze, simbolo di amore e augurio di fecondità. Il fazzul faceva parte di un corredo nuziale; l’analisi tecnica e il confronto dei materiali giustifica la datazione attorno al XVII secolo.
Gri G. P., Il cuore fiorito, in Tessere tela, tessere simboli. Antropoogia e storia dell'abbigliamento in area alpina, Udine 2000
Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000
D'Orlandi L./ Perusini G., Il costume popolare carnico, in Antichi costumi friulani, Gorizia 1988