Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La pietra abrasiva, artificiale, di colore rossiccio, ha una forma circolare, con delle irregolarità dovute all'usura. Al centro presenta un foro circolare, seguito da un bordo leggermente in rilievo rispetto al resto della pietra. Il bordo è piatto, levigato dall'uso e con segni lasciati dalle lame in fase di affilatura. La pietra è scheggiata in diversi punti.
Le mole erano strumenti presenti sia nelle botteghe dei fabbri che dei falegnami, che, da soli, rifacevano il filo ai propri attrezzi. Il bene è stato dato in comodato negli anni '80 del 1900 (comodato ufficializzato il 20/3/1995) ed acquistato in data 11/6/2012. E' plausibile che l'utilizzatore originale di questo attrezzo non fosse Redento Tolloi, bensì Giuseppe Calligaris, di cui sono giunti in Museo alcuni attrezzi tramite il figlio di Tolloi, Danilo Fracarossi. Anche il catalogo S.A.F.E.M (Società Adriatica Ferramenta e Metalli) presenta in vendita pietre molari, sia singole, che su supporto a cavalletto o a pedale. In seguito sono state introdotte le molatrici azionate da motore elettrico.
Storia vite vino Friuli, Storia della vite e del vino in Friuli e a Trieste, Udine 2017
Nerofumo Elia Fracarossi, Il nerofumo di Elia Fracarossi, Gorizia 2013
Museo Documentazione Colmello Grotta, Il museo di documentazione della civiltà contadina di Colmello di Grotta, Mariano del Friuli (GO) 1993
Zannier D./ Zof G., Tradizioni artigiane in Friuli: immagini di un mondo che scompare, Udine 1978
Società Adriatica Ferramenta e Metalli, Catalogo Generale 1927, Venezia 1927