bidone per il latte, gamèle

Oggetto
bidone per il latte
Altra Denominazione
gamèle
Cronologia
sec. XX
Materia
alluminio - metallo - gomma
Misure
cm - altezza 32, larghezza 22, profondità 20.5, diametro 20
Codice scheda
BDM_21137
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi

Contenitore cilindrico, sagomato in alto con ampia spalla che restringe l'imboccatura rispetto alla base. Dotato di coperchio a incastro con maniglia, ha un manico mobile rivestito agganciato sul corpo del recipiente tramite anelli fissati con placche rivettate.

Questo tipo di contenitore si è reso necessario solo dopo la nascita delle latterie per conferirvi il latte due volte al giorno o per l'acquisto: a seconda delle zone fino a fine '800 e inizi '900 ogni famiglia contadina lavorava in autonomia il latte prodotto, sia di vacca che di pecora. Ma con la creazione dei caseifici tale abitudine, pur persistendo in alcune zone (qualora la produzione di latte fosse esigua o se la latteria fosse troppo lontana), si andò in realtà rapidamente esaurendo. Per i contadini l’avvento delle latterie significò per la prima volta la possibilità di disporre di una aggiunta di reddito, oltre a quello derivante dalla vendita dei bozzoli, che, per quanto contenuto, era garantito perché non condizionato dagli imprevisti delle stagioni come quello derivante dai prodotti della terra.

BIBLIOGRAFIA

Puppatti G., Le latterie sociali turnarie del comune di Tricesimo, in Tresesin ad Tricesimum, Udine 2011

Dalla Bona P., Civiltà contadina nel comune di Sequals. 1850-1950, Sequals (PN) 1993

Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983

Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2

Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.