giogo doppio, jôf

Oggetto
giogo doppio
Altra Denominazione
jôf
Ambito di produzione
artigianato del Friuli occidentale
Cronologia
sec. XX prima metà
Materia
legno - metallo
Misure
cm - altezza 15, larghezza 121, profondità 6.7
Codice scheda
BDM_21175
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi

Barra con due incurvature sui lati dalle cui estremità pendono i sottogola, gli attacchi per fissarlo al collo dei bovini: qui il soggolo è costituito da lamine metalliche unite da catenelle. Nelle scanalature centrali sono collocati dei legamenti per fissare al giogo il timone del carro o la bure dell'aratro (chiovolo o ritorte). Una sorta di T è fissato ad una estremità per aiutare il contadino a guidare il tiro nella giusta direzione.

i gioghi venivano spesso lavorati dagli stessi contadini che utilizzavano un legno tenero (fico) per non ferire gli animali. Si potevano avere gioghi di diverse dimensioni a seconda dei lavori da compiere: più corto per trainare l'aratro, più lungo per trebbiare.

BIBLIOGRAFIA

Peressi L., Sclesis di culture materiâl. Aspetti del lavoro e della vita tradizionali in Friuli, Udine 2011

Dizionario italiano-friulano, Dizionario italiano-friulano di vita contadina, Pordenone 2005

Museo usi, Museo degli usi e costumi della gente trentina., San Michele all'Adige 2002

Ongaro R., Il cjar furlan, in Sot la Nape, Udine 1992, XLIV, n. 1-2, pp. 87-93

Pellegrini G. B./ Marcato C., Terminologia agricola friulana, Udine 1988, II

Penzi D., Guida al Museo Provinciale della Vita contadina, Pordenone 1987

Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983

Marcato C., Le denominazioni del giogo e delle sue parti in Friuli, in Ce fastu?, 1980, a. 56, n. 1

Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2