La pialla ha un corpo, chiamato ceppo, a forma di parallelepipedo in legno, con gli angoli smussati nella parte superiore. Nella parte anteriore è fissato un manico o manubrio sporgente e tornito, su cui si appoggia la mano sinistra per guidare e manovrare lo strumento. Nella parte centrale del ceppo è presente un foro da cui escono i trucioli asportati del legno. Verso la parte posteriore due scanalature ospitano rispettivamente il cuneo di fissaggio, o zeppa, e la lama, o coltello, qui mancanti. La parte inferiore della pialla, detta suola, sporge dal corpo nella parte anteriore e presenta il fondo piatto, ma rovinato e mancante di una parte.
L'attrezzo non presenta marchi di fabbrica, per cui potrebbe essere stato realizzato da una piccola industria, forse locale, ma anche da una buona bottega artigiana, come quella di Redento Tolloi (1891-1960) di Ronchi dei Legionari (per notizie confrontare la scheda 19221). La zona da cui provengono gli oggetti del Museo di Farra si trovava sotto l'impero austroungarico fino agli anni 20 del XX secolo, dopo la prima guerra mondiale. Vista la situazione di confine ed il periodo storico, la lama potrebbe essere stata realizzato sia nell'attuale Italia, che in Austria, Slovenia o in altri paesi.
Storia vite vino Friuli, Storia della vite e del vino in Friuli e a Trieste, Udine 2017
Museo Documentazione Colmello Grotta, Il museo di documentazione della civiltà contadina di Colmello di Grotta, Mariano del Friuli (GO) 1993
Società Adriatica Ferramenta e Metalli, Catalogo Generale 1927, Venezia 1927