Contenitore realizzato con doghe #dovis#, assi di legno leggermente incurvati, tenute assieme strettamente a sesto da otto cerchi #cerclis#. In una canaletta incisa a pochi centimetri dalle estremità si incastrano i fondi, di forma circolare ottenuti giustapponendo traversine di diverse altezze, sagomate alle estremità per formare un cerchio. Le botti vengono tenute distese, sollevate da terra, su supporti sagomati, con i fondi quindi perpendicolari al suolo. Sulla parte superiore, nel punto di maggior diametro, si trova un foro circolare (cocchiume #cjalconarie#), in basso su uno dei fondi si trova il foro (spina) in cui va inserita la cannella per spillare il vino. il bordo interno della base è dipinto di rosso.
Questi contenitori erano costruiti artigianalmente dal bottaio, mestiere molto diffuso fino a metà del XX sec. che si occupava non solo della loro realizzazione ma anche del loro mantenimento e manutenzione. Le botti erano poste nella cantina, o in uno spazio adibito a tale scopo, tenute sollevate dal suolo per preservare il legno dall’umidità.
Dizionario italiano-friulano, Dizionario italiano-friulano di vita contadina, Pordenone 2005
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Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.