17004219
- fotografia digitale (2)
Oggetto
lavatoio
Altra Denominazione
brèe di lavâ, lavadôr, lavadóur
Ambito di produzione
artigianato del Friuli occidentale
Cronologia
sec. XX
Materia
legno
Misure
cm - altezza 40, larghezza 80, profondità 89
Codice scheda
BDM_19716
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi
Piano di assi parallele che sulla faccia inferiore, parallelamente ai lati minori, ha da due assi di legno inchiodate e sagomate per appoggiare la tavola lungo i corsi d’acqua mantenendola inclinata. Posteriormente al lato superiore sono fissate due tavole ortogonali: sul piano orizzontale ci si inginocchiava, ed il foro nella parte centrale ne facilitava il trasporto, mentre quello verticale proteggeva la lavandaia dall’acqua.
Il sapone era preparato in casa con le ossa del maiale e l'aggiunta di soda caustica e lo si utilizzava di solito nel lavaggio settimanale dei capi, mentre per la biancheria della casa si eseguiva il lavaggio, di solito meno frequente, con il ranno. La liscivia, o ranno, era un detergente che si otteneva filtrando con acqua bollente la cenere raccolta in un telo opportunamente disposto sul mastello in cui era stato sistemato il bucato.
BIBLIOGRAFIA
Peressi L., Sclesis di culture materiâl. Aspetti del lavoro e della vita tradizionali in Friuli, Udine 2011
Dizionario italiano-friulano, Dizionario italiano-friulano di vita contadina, Pordenone 2005
Dalla Bona P., Civiltà contadina nel comune di Sequals. 1850-1950, Sequals (PN) 1993
Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983
Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2
Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.
