Aree di tela dello sfondo sono suddivise, nella fascia superiore, da chiazze di colore marrone, ocra, grigio e nero, animate da sovrapposte pennella te cubiche rosso, blu e grigio scuro. L'effetto ottenuto, con superfici in avanzamento e in arretramento, crea uno spazio indistinguibile da cui calano i fili di sostegno di cinque maschere, contraddistinte da contorni e t ratti somatici marcati di nero e da ombre colorate rosse e blu, stese a larghe campiture sulla tonalità beige che le caratterizza nella loro interezza. Sospese in verticale, due maschere sono rappresentate di profilo, quasi simmetriche rispetto a quella raffigurata di fronte con perfida espressione. Sottostanti, con prospettiva dal basso, sono ritratte le altre due co me elementi descrittivi, ma inanimati della composizione, resa compatta dalle tonalità cupe che pervadono il fondo nei tre quarti della parte inferiore.
Il cartone raffigurante "Maschere" fu realizzato come saggio didattico dal pittore Anzil nel 1955: due anni dopo, il medesimo soggetto fu tradotto i n mosaico di smalto e, acquistato il 22 settembre 1957, fu esposto tra le opere campione del Mosaika Berna (reg. 1, part. 1048, reg. 3, part. 1048). Il motivo ebbe successo e trovò riscontro presso i cultori del mosaico visto che, nei laboratori della Scuola Mosaicisti, fu riprodotto in pannelli musivi con una certa continuità nel corso degli anni: nel 1959 il cartone di Anzil, raffigurante "Maschere", fu infatti tradotto in un mosaico di smalti applicati direttamente su legno dagli allievi del IV Corso (reg. 1, part. 1507, 1582; reg. 3, part. 1507, 1582) e fu poi venduto al signor Belluz degli Stati Uniti il 14 luglio dello stesso anno (reg. 1, part. 1464; reg. 3, part. 1464); nel 1961 il mosaico raffigurante "Maschere" fu in vece eseguito dagli allievi del III Corso durante le esercitazioni in laboratorio: le due copie più riuscite furono vendute rispettivamente al signor Bersani di Lione il 7 maggio 1963 (reg. 1, part. 2071, reg. 3, part. 2071) e al signor Squecco di Cavasso Nuovo il 17 agosto 1966 (reg. 1, part. 2070, reg. 3, part. 2070). Altre tre copie dello stesso soggetto furono e seguite in smalto e paste vitree con applicazione diretta su legno: una f u realizzata nel 1963 esclusivamente come saggio didattico (reg. 1, part. 2437, reg. 3, part. 2437); un'altra fu elaborata dall'allievo Maimonte nel 1973 e fu esposta alla mostra d'arte di Sanremo nel 1974 (reg. 1, part. 3361, reg. 3, part. 3361); l'ultima fu eseguita dall'allieva Marescutti Bruna nel 1985 e fu venduta al signor Taddei Sergio il 30 settembre 1985 (reg. 4, part. 4149). In "Maschere", l'artista riesce a creare suggestioni inquietanti attraverso contaminazioni linguistiche che integrano l'astratto con il descrittivo: l'abbandono alle soluzioni geometriche-decorative dello sfondo , di matrice futurista, trova una soluzione di continuità nell'esplosione espressionistica delle cinque maschere in primo piano, descritte con tratti somatici fortemente marcati da contorni neri e rese misteriose con il libero fluire dei tocchi di luce (quasi fasci di illuminazione di riflettori direzionati e filtrati artificialmente, alternati alle ombre colorate di tutt'effetto).