disegno, Baldini Antonio, XX

Oggetto
disegno
Soggetto
motivo decorativo con foglie
Autore
Baldini Antonio (1899/ 1986)
Cronologia
1933
Materia e tecnica
carta/ matita - carta/ inchiostro di china
Misure
mm - altezza 480, larghezza 190
Codice scheda
D_1337
Collocazione
Spilimbergo (PN)
Scuola Mosaicisti del Friuli
Galleria e archivio Scuola Mosaicisti del Friuli

Il disegno è inserito in uno spazio squadrato a matita; con tecnica mista di china e matita, viene rappresentato il particolare di uno stilizzato e rigido ramo chiaroscurato, che diventa mezzo conduttore di una ritmica scansione di foglie di quercia dalle evidenti ombreggiature.

Il motivo illustrato nel cartone raffigurante "Festone di quercia" fu disegnato dal professor Antonio Baldini e fu poi interpretato per un saggio didattico realizzato in mosaico: quest'ultimo fu infatti eseguito nei laboratori della Scuola dagli alunni del III Corso durante l'anno scolastico 192 8-1929. Fu anche riprodotto a ripetizione, negli anni successivi, in m odo particolare dagli allievi del II Corso (Antonio Baldini, Annuario 1928 -1929, fig. p. 10). Quando il nuovo stabile della Scuola Mosaicisti, inaugurato nel 1933 e ampliato nel 1937, in via Corridoni (attuale sede dell' Istituto), mise a disposizione spaziose aule, gli scolari, in collaborazione con i mosaicisti del Corso Libero, le arricchirono con fasce perimetra li orna mentali sulla falsariga del cartone qui illustrato; eseguite come saggi didattici pavimentali esse raffigurano festoni di quercia, di allor o e rondi ni in mosaico di marmo policromo (VENUTO DANILA, La Scuola del Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, pp. 99 - 104); gli allievi furono così impegnati a soddisfare le previste quattro ore giornaliere di lavoro tecnico, con aggiornate esercitazioni pratiche e di laboratorio, affiancate alle tre ore di esercitazioni grafiche e teoriche (VENUTO DANILA, La Scuola del Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, pp. 85 - 86). Il cartone, preso in considerazione e raffigurante un particolare di festone di quercia, fu realizzato secondo moduli ripetitivi e forme evidenti e sintetiche, contornate con linee decise ideali per la traduzione in mosaico. Le ombreggiature ben individuate producono le stesse impressioni suggerite dal trattamento a sbalzo di lastre metalliche, mentre il motivo è ispirato ai codici miniati e alle fasce ornamentali di coronamento di dipinti e affreschi quattrocenteschi su modelli classici.

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BIBLIOGRAFIA

Venuto D., La Scuola di Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, 1993/ 1994

Baldini A., Un'arte ed una scuola in Friuli, in La Patria del Friuli, 1929/10/18