cartone, Baldini Antonio, XX

Oggetto
cartone
Soggetto
motivi decorativi vegetali a festoni con nastri e putti
Autore
Baldini Antonio (1899/ 1986)
Cronologia
1935
Materia e tecnica
tela/ pittura a tempera
Misure
cm - altezza 70, larghezza 100
Codice scheda
D_1342
Collocazione
Spilimbergo (PN)
Scuola Mosaicisti del Friuli
Galleria e archivio Scuola Mosaicisti del Friuli

Il particolare del cartone "Festoni, ghirlande e putti" raffigura un angioletto dall'incarnato accentuatamente chiaroscurato, intento a reggere, mediante un copioso nastro lilla annodato alle spalle, rigogliosi festoni di fiori e di frutti policromi. Lo sfondo mette in risalto le figure con le sue intense e profonde tonalità blu.

Pannello con "Festoni e putto" fu presumibilmente realizzato nel 1935 dal direttore didattico-artistico della Scuola del Mosaico, Antonio Baldini. Essendo stato pensato e ideato in collaborazione con il Regio Istituto Sta tale d'Arte di Parma (com. or. maestro Pastorutti Rino, 6 aprile 1995), sul la falsariga delle composizioni del Chini, probabilmente fu portato a termine nel 1935, anticipando il periodo in cui il Baldini avrebbe collabo rato con l'Istituzione parmense tramite il professore e rinomato pittore Gido Marussig: insieme parteciparono a una Mostra d'Arte di Roma nel 1939, indirizzata a tutti gli Istituti e a tutte le Scuole d'istruzione artistica ( VENUTO DANILA, La Scuola del Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, A.A. 1993- 1994, pp. 129 - 130). La tela, mai tradotta in mosaico, fu in spiegabilmente esposta in passato in un'antica farmacia di Spilimbergo, sita in Corso Vittorio Emanuele, e fu poi ereditata dall'ex Ufficio del Registro che vi occupò i vani per un certo tempo (com. or. maestro Pastorutti Rino, 6 aprile 1995). Attualmente la tela è esposta all'interno della Scuola Mosaicisti. In essa l'artista recupera dai pittori del lontano Quattrocento il motivo fantasioso dei putti alternati a preziosi elementi decorati vi e alle larghe volute dei festoni di foglie, di fiori e di frutti d'ispirazione classica. L'effetto è però quello di un monotono spettacolo di sovrabbondanza decorativa, accentuata dagli ori delle raffinate grottesche e dalle standardizzate, seppur sinuose, volute di nastri. Per ulteriori informazioni sulla tela qui illustrata si consulti anche la scheda con numero d'inventario 471 bis.

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BIBLIOGRAFIA

Venuto D., La Scuola di Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, 1993/ 1994

Pictor imaginarius, Pictor imaginarius. 60 anni dall'archivio della Scuola di Mosaico di Spilimbergo, Spilimbergo 1990