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Il bozzetto rappresenta una Madonna mezzo busto avvolta in un mantello vaporoso con le mani incrociate sul petto, il volto e lo sguardo rivolti verso il basso a sinistra. La testa è circondata da un'aureola e sullo sfondo si accenna alla forma di una valva di conchiglia, diffusa nel Seicento-Settecento Italiano, mentre del trono su cui siede la Madonna si scorgono solo due volute ai lati della figura. I colori caldi dell'ocra e del giallo dello sfondo e del mantello del capo si combinano con i grigi e il blu scuro della veste con un effetto contenuto di cromatismo concentrando il punto più luminoso nell'aureola bianca.
Il cartone è un lascito del professor Antonio Baldini, direttore dal 1928 al 1941, alla Scuola di Mosaico. Non fu realizzato per una traduzione musiva legata a una determinata commessa, ma è collocabile tra i numerosi esempi della produzione artistica di Baldini, pittore oltre che direttore e insegnante della Scuola Mosaicisti. Questo genere di cartoni rispondeva alla volontà della Scuola di curare non solo l'esecuzione di opere di ogni stile ed epoca, ma anche di dare vita a una produzione propria tramite l'ideazione ed elaborazione di bozzetti e cartoni originali per i saggi in mosaico del Corso Didattico e per lavori commessi da terzi. Molti esempi di questa produzione sono opera di Baldini e questa "Madonna" può essere annoverata tra essi. "I saggi didattici presentano in genere vari gradi di difficoltà: dalle più semplici realizzazioni in fasce con motivi lineari, di ottagoni con rosette centrali o di vari elementi con animali, i ragazzi, sempre più esercitati, passavano alle composizioni musive più impegnative tratte dai cartoni ideati dal professor Baldini o da quelli a lui ispirati dai magniloquenti esempi antichi di Aquileia, Ravenna, Roma" (Venuto Danila, La Scuola del Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, tesi di laurea, p.105). Il cartone in esame fu utilizzato probabilmente dagli allievi più esperti poiché presenta una composizione piuttosto impegnativa per la resa dei chiaroscuri, dei particolari del volto femminile, della vaporosità e morbidezza del mantello e della veste della Madonna, ispirata alla rappresentazione della "Purità" del Tiepolo, conservata in Duomo a Udine. Non ci sono documentazioni che possano stabilire la data di composizione, attribuibile, quindi, al lasso di tempo piuttosto ampio che corrisponde al periodo in cui Baldini è stato direttore della Scuola.