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recto: Totale 43.46 meno ottagono / ottagono mq. 7.08/ m 8.20 / (circa 39 metri q uadrati)/5.30
recto, in basso a sinistra: F. A. CANEVARI
Intorno a una vasca ottagonale centrale si dispongono i mosaici raffiguranti scene di vita nordafricana: a metà dei lati lunghi in modo simmetrico sono rappresentate due gazzelle affrontate a una palma. Sui lati corti i due pannelli maggiori raffigurano due scene di lavoro. Nella prima su una barca da pesca, due pescatori nordafricani tirano le reti da un mare con ani mali marini, uguali a quelli disegnati per il Foro. Nella seconda tre donne attingono acqua da un pozzo su uno sfondo desertico con gazzelle e palme . Il disegno è eseguito con profili e tratteggi a matita.
Il bozzetto raffigura la decorazione pavimentale per il bagno turco dell'albergo Uaddan di Tripoli. Esso è molto simile a quelli disegnati dallo stesso Rosso per il Foro Mussolini. In analogia con le opere per il Foro si può reputare autografo anche questo lucido per l'abilità con cui sono schizzate le figure. Il bozzetto si data al soggiorno nella colonia italiana della Libia effettuato da Rosso nel 1937, quando eseguì molte decorazioni per l'Ente Turistico Alberghiero della Libia, tra cui un pavimento per il bagno turco dell'albergo Uaddan di Tripoli cui si riferisce il lucido schedato (ASM, b. 72, part. 127, lettera di G. Rosso a A. Baldini, Roma 7 febbraio 1937). Per l'esecuzione del mosaico in bianco e nero si rivolse a Baldini poiché il lavoro era molto simile a quello eseguito per il viale del Monolite e per i pavimenti delle piscine del foro Mussolini. Anche in questo caso il ricco archivio della scuola permette una precisa ricostruzione del lavoro. Lo schizzo, probabilmente identificabile con quello schedato, fu inviato da Giulio Rosso alla Scuola di Spilimbergo alla fine del novembre 1937 insieme alla richiesta di un preventivo, che escludesse la posa in o pera e le spese di spedizione, pagate a parte (lettera di G. Rosso a A. Baldini, Tripoli 30 novembre 1937). L'artista era stato infatti incaricato dall'Ente Turistico Alberghiero della Libia di eseguire per l'albergo Uaddan un pavimento in mosaico bianco e nero "sul genere di quelli fatti al Foro Mussolini". L'opera della scuola di Spilimbergo fu richiesta non solo per la maestria esecutiva, ben sperimentata da Rosso durante i lavori romani ma anche per l'esiguità dei prezzi, dimezzati rispetto a quelli degli stabilimenti privati e lo stesso Rosso consigliò Baldini a non discostarsi da quelli fatti per il foro Mussolini. Baldini giudicò "graziosissimo" il bozzetto e propose di eseguirlo con un mosaico bianco e nero, che imitasse la tecnica antica nell'interpolazione di tessere irregolari di 10-11 millimetri, lavorate a fughe larghe su superfici lisce (lettera di A. Baldini a G. Rosso, Spilimbergo 4 dicembre 1937). Riguardo al preventivo si attenne alle cifre praticate nel foro, che furono però maggi orate poiché il bozzetto richiedeva più tempo. Infatti la tecnica pittorica era la stessa usata nel foro, ma le dimensioni delle figure erano molto più piccole perciò "la tecnica esecutiva diventerà molto più difficoltosa e lenta" (lettera di A. Baldini a G. Rosso, Spilimbergo 4 dicembre 1937). I risultati dovrebbero essere migliori rispetto a quelli romani e il pavimento sarebbe diventato "un gioiello di finezza". Nel computo del prezzo "abbiamo tenuto anche conto della destinazione e dell'interessamento di S.E. Balbo il che ci fa sperare in altri ordini successivi. E ovvio che la scuola ci tiene molto a f are questo lavoro". Il preventivo, autorizzato dallo stesso Balbo, fu fissato a lire 3750 pagate in un'unica rata (lettera del presidente ETAL alla Scuola di Spilimbergo, Tripoli 20 gennaio 1938). Stilisticamente ci fu una sostanziale continuità tra questo mosaico e quelli del foro, però nell'Albergo Uaddan le figure furono molto più particolareggiate e Rosso dimostrò una particolare attenzione agli effetti prospettici, completamente nuova rispetto alle opere romane. Anche in questo caso Baldini era pronto a sacrificare l'interesse immediato della scuola, in vista di commesse future, specie se legate alla committenza governativa. Perciò il preventivo fu tenuto più basso possibile, poiché la scuola s i sarebbe avvantaggiata nell'eseguire un lavoro cui era interessato Italo Balbo, governatore dei territori d'Oltremare, che avrebbe potuto assicurare nuove commesse. Giulio Rosso eseguì i cartoni nel gennaio 1938 con raccomandazioni a Baldini di essere puntuale e di fare una esecuzione curata (lettera di G. Rosso a A. Baldini, Roma 25 gennaio 1938). I cartoni furono inviati a Baldini il 10 febbraio 1938 e il mosaico avrebbe dovuto essere in opera per la metà di aprile (lettera di G. Rosso a A. Baldini, Roma 1 0 febbraio 1938). Baldini li mise subito in esecuzione notando che il disegno minuto avrebbe rallentato i lavori (lettera di G. Rosso a A. Baldini, Roma 10 febbraio 1938). Come era già successo nei pavimenti delle pisci ne, anche nel fondo Uaddan Giulio Rosso volle che fosse applicata la sua firma (lettera di A. Baldini a G. Rosso, Spilimbergo 26 febbraio 1938). I l mosaico pavimentale fu terminato alla fine del febbraio con una esecuzione molto curata (lettera di G. Rosso a A. Baldini, Roma 10 febbraio 1938) ed era riuscito molto bene tanto che Baldini lo fece fotografare (lettera di A. Baldini a G. Rosso, Spilimbergo 1 marzo 1938). (segue in OSS)
Bucco G., Schede, in La Scuola Mosaicisti del Friuli. Bozzetti, documenti, fotografie, stampe e modelli, Villa Manin di Passariano 2000
Pictor imaginarius, Pictor imaginarius. 60 anni dall'archivio della Scuola di Mosaico di Spilimbergo, Spilimbergo 1990