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Il pannello combina pochi elementi figurativi su una struttura astratta caratterizzata da una serie di campiture rettangolari e quadrate variamente sovrapposti in cui predominano i toni azzurri. Tra gli elementi figurativi si distinguono da sinistra degli astri, una luna e un astro rosso fiammeggiante, che alludono probabilmente al cielo veneziano. La potenza marinara del la città è simboleggiata in alto da quadrati con stelle incluse che ricordano le vele, mentre in basso strisce puntinate, ondulate con sfumate sagome di pesci e di una conchiglia, alludono al mare e alla laguna. Sagome re gol ari ricordano i palazzi veneziani che si specchiano nelle acque, mentre in alto mezzo leone di San Marco e i rostri delle prue delle gondole sono rimandi specifici alla città lagunare. La parte dx presenta croci e asterischi dalle tonalità blu e nere, alludenti alle notti veneziane.
Il cartone fu elaborato per la partecipazione al concorso per il grande pannello posto sopra le biglietterie nell'atrio della stazione ferroviaria d i Venezia nel 1955. Il bozzetto è molto simile a quello che fu prescelto poiché aveva rimandi più evidenti alla città lagunare, rispetto alla struttura più astratta e ricca di rimandi cromatici del pannello schedato, che s i presenta dunque di lettura meno immediata. Il bozzetto fu elaborato anche in questo caso insieme al pittore e teorico, molto amico di Deluigi, Anton Giulio Ambrosini. Il bozzetto presenta una commistione di motivi astratti e figurativi; come scrive G. Pauletto, assembla motivi figurati vi di ambiente veneziano a "motivi di pura astrazione cromatica intesi a tradurre un'idea di Venezia come città della luce, luogo in cui l'azzurro del mare e quello del cielo, interferendo con le straordinarie architetture della città, dà vita ad un infinito sovrapporsi di bagliori e splendori, realizzando un'immagine che si offre al viaggiatore un attimo prima della sua uscita di fronte alla luce aperta del Canal Grande" (Pauletto 1990 , p. 15). Nel cartone la frammentazione dell'immagine tiene conto della profonda cultura di Deluigi, aggiornato sulle ricerche astratte di Mondrian che costituirono "una stagione molto breve nella vicenda pittorica di Deluigi" (De Luigi Bianchi 1991, p. 136) culminata nel quadro Le Litanie d ella Vergine (19 49). Nel cartone l'artista riprende il particolare divisionismo dell'ultimo Mondrian statunitense in cui l'unità quadrata della pennellata si adatta va mirabilmente alla tessere musiva. I rimandi alla pittura astratta di Mondrian si limitano alla griglia rettangolare sottesa all'intera elaborazione e rimane meno precisa rispetto al pannello Omaggio a Mondrian per la Cassa di Risparmio di Bolzano. La dissociazione cromatica delle forme, particolarmente adatta alla resa del colore e luce prodotta dalle tessere nella tecnica musiva, caratterizzano il pannello, che sembra un'elaborazione più astratta di quello più figurativo che venne poi realizzato. A quest'ultimo si riallacciano alcuni dei particolari presenti in questo cartone come i ferri delle gondole e il leone di San Marco. Il cartone fu ritenuto uno tra i migliori mai eseguiti dalla scuola e quindi venne incorniciato ed es posto nei locali della segreteria insieme agli altri bozzetti per la stazione ferroviaria. Esso precede di poco la realizzazione del bozzetto definitivo (cfr. scheda 67). Tutti furono esposti nel 1990 a Spilimbergo permettendo di ricostruire l'iter creativo del maestro. Nel 1955 Mario Deluigi in collaborazione con Anton Giulio Ambrosini vinse il concorso per il grande mosaico (m 2x20) della stazione ferroviaria di Venezia. E' quindi da correggere la datazione al 1954 dell'opera da parte della figlia Caterina Bianchi Deluigi (Deluigi Bianchi 1991, p. 139). I rapporti con la scuola di Spilimbergo risalivano probabilmente al 1951 quando l'artista veneziano commissionò alla scuola Mosaicisti del Friuli l'esecuzione del pannello in mosaico per la centrale SADE di Marghera. Nel 1954 fu chiamato a Spilimbergo come membro della commissione giudicatrice del secondo concorso di pittura "Impressioni a Spilimbergo" e da quanto si può desumere dal carteggio sembra che in caso di vittoria l'artista avesse già preso accordi con la Scuola per l'esecuzione del mosaico. Lo stesso Deluigi scrisse infatti al Direttore della Scuola Severo Giacomello che il 21 ottobre 1955 aveva ricevuto la comunicazione ufficiale da parte del Direttore generale delle FF.SS. d i "essere il vincitore del concorso per il mosaico nella stazione di S. Lucia di Venezia" (ASM, b. 77, part. 967, lettera di Mario Deluigi a S. Giacomello, Venezia 29 ottobre 1955). Si diceva preoccupato per la ristrettezza dei tempi concessi per la realizzazione del mosaico, ottanta giorni a partire dal 21 ottobre 1955. Giacomello riconobbe che "la questione della consegna del lavoro in un tempo così limitato è abbastanza imbarazzante, poi ché trattasi di un'opera impegnativa, sia come mole che come importanza artistica" (lettera di S. Giacomello a M. De Luigi, Spilimbergo 29 ottobre 1 955) suggerendo di posticipa re la consegna del mosaico adducendo difficoltà nel ricevere gli smalti vetrosi in breve tempo. Nella stessa lettera il direttore stabilì in lire 4 6.000 al metro quadro il prezzo del mosaico post o in opera e calcolando l'esecuzione, il trasporto e la posa in opera, con esclusione dei ponteggi e dei materiali per la posa. Dati i tempi ristretti alla fine di ottobre era anche pronto il "disegno su carta al naturale [...]e pertanto lei può sviluppare il lavoro" (lettera di S. Giacomello a M. De Luigi, Spilimbergo 29 ottobre 1955).
Bucco G., Schede, in La Scuola Mosaicisti del Friuli. Bozzetti, documenti, fotografie, stampe e modelli, Villa Manin di Passariano 2000
Zucchiatti J., La Scuola del Mosaico di Spilimbergo dal 1945 ai giorni nostri, Udine 1993-1994
Deluigi Bianchi C., La decorazione musiva per le centrali ENRL ex SADE, in Mario Deluigi 1901-1978, Milano 1991
Pictor imaginarius, Pictor imaginarius. 60 anni dall'archivio della Scuola di Mosaico di Spilimbergo, Spilimbergo 1990