Entro un bosco ricco di alberi, arbusti e felci e animato dalla presenza d i cervi, volpi e scoiattoli si nota la famigliola del boscaiolo. Sulla sinistra una donna con bambina attinge una brocca d'acqua e insieme portano u n paniere al padre boscaiolo, che si sta rivestendo dopo aver tagliato i tronchi. Tutti i personaggi sono vestiti nei costumi tradizionali carinziani. Il bozzetto presenta una stesura divisionista del colore nei toni prevalenti del verde e del marrone, talora tendente al color vinaccia.
Il cartone rappresenta la famiglia del boscaiolo entro un bosco, ricco di vegetazione e animato dalla presenza di numerosi animali selvatici. Sulla sinistra la moglie e la figlia attingono una brocca d'acqua e insieme portano un paniere al padre boscaiolo, che si sta rivestendo dopo aver taglia t o i tronchi. Il bozzetto fa parte di una serie di tre tempere i cui soggetti rappresentano scene di vita popolare carinziana, che si possono annoverare tra le realizzazioni profane più riuscite della scuola. Come scrive G. Pauletto, una gradevole quanto efficace stilizzazione "contribuisce in modo determinante a far accettare l'inevitabilmente ovvia sequenza dei motivi: il bosco, il contadino, la volpe, il capriolo, la madre con la bambina. Ciò che tuttavia rimane accattivante è la perspicua capacità costruttiva, il ritmo infine musicale in cui le figure si costituiscono" (Pauletto 1990, p. 16). Anche le gamme cromatiche a stesura divisionista basate sui toni del verde e del bruno, contribuiscono a rafforzare la ritmicità della composizione. Probabilmente il bozzetto era stato approntato per la decorazione di una banca su commissione di un certo ing. Bulfon, forse identifica bile con l'ingegnere Hans Bulfon di Sankt Veit an der Glan ricordato come committente di tre mosaici realizzati in tessere di smalto e vetro ricorda ti con i n. 16-18 in una rubrica di opere datate tra il 1963 e il 1970 (Registro 5, nn. 16-18). I pannelli sarebbero stati applicati da i maestri Pauletto e Trevisanutto entro il 24 giugno 1964. Il maestro Pastorutti afferma invece che i cartoni non furono mai tradotti in mosaico. La scena intenderebbe alludere quindi al taglio del legname e all'industria forestale, come componente importante dell'economia carinziana.
Bucco G., Schede, in La Scuola Mosaicisti del Friuli. Bozzetti, documenti, fotografie, stampe e modelli, Villa Manin di Passariano 2000
Pictor imaginarius, Pictor imaginarius. 60 anni dall'archivio della Scuola di Mosaico di Spilimbergo, Spilimbergo 1990