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Il bozzetto in scala 1:1 rappresenta una testa femminile, particolare di una matrona, riccamente paludata, che regge fra le mani un vaso di fiori. L a testa femminile rimanda ai noti ritratti del Fayum nell'acconciatura a scriminatura centrale e nei grandi occhi. Il bozzetto è realizzato con pennellate ricche di colore nei toni marroni e bruciati. Il cartone schedato è pendant di un altro bozzetto raffigurante una testa maschile barbuta.
Il bozzetto raffigura un particolare di un campione musivo inviato a Roma nel 1942 affinché la scuola potesse partecipare al concorso per la decorazione a mosaico del salone dei ricevimenti del Palazzo dei Congressi dell'Esposizione Universale di Roma 1942. Il mosaico realizzato per il concorso è appeso nell'atrio della scuola. Raffigura al centro un vescovo con mitria fra una matrona sulla dx e una figura barbuta posta sulla sinistra. Le figure sono viste a tre quarti, un bimbo è posto davanti al vescovo, mentre lo sfondo è costituito da una città. Il cartone schedato si riferisce al volto della matrona posta sulla dx e corrisponde a una illustrazione a colori trovata nell'archivio della scuola (ASM, b. 68, Esposizione Universale di Roma). Il particolare del volto del personaggio maschile è raffigurato su un altro bozzetto conservato nella scuola. Il cartone è da mettere in relazione con la decorazione in mosaico del salone del palazzo dei congressi progettato da Adalberto Libera per l'Esposizione Universale di Roma del 1942, sospesa a causa della guerra. Il salone era coperto da una volta a crociera, il cui tamburo doveva essere ricoperto di mosaici su fondo or o ad imitazione di quelli di Santa Maria Maggiore. Le pareti avevano dimensioni enormi (m 18x38.8), la volta era bianca e il pavimento verde Alpi scuro. Nel dicembre 1939 era stato bandito un concorso per la decorazione a mosaico nel salone del Palazzo dei ricevimenti e congressi con scadenza 25 febbraio 1940. Il bando largamente pubblicizzato indicava i seguenti t emi: 1) I primordi di Roma; 2) L'Impero; 3) La rinascenza e universalità della chiesa; 4) la Roma di Mussolini. Il rapporto tra figure e fondo dove va essere di 1/3 e si richiedevano 4 bozzetti di 150x90 e un cartone di m 2, mentre il premio sarebbe stato di lire 100.000. La giuria capeggiata da C. E. Oppo era costituita da Gino Severini, Felice Carena, Ferruccio Ferrazzi, Orazio Amato, Adalberto Libera, Gianni Vagnetti, Marcello Piacentin i. Nel luglio 1940 la rosa dei vincitori fu ristretta a cinque nomi, tra i quali il gruppo Quaroni-Capizzano-Gentilini-Guerrini. Ogni artista aveva scelto un tema: Franco Gentilini eseguì I primordi di Roma, Giorgio Quaroni La Rinascenza e universalità della Chiesa, Giovanni Guerrini La Roma di Mussolini, Achille Capizzano L'impero. Il concorso terminò senza vinci tori, anche se un premio di lire 20.000 fu assegnato al gruppo Quaroni-Capizzano-Gentilini - Guerrini, nonostante fosse stato tacciato di un eccesso di cultura. Il 18 settembre 1940 fu bandito un secondo concorso per inviti e il gruppo Capizzano-Quaroni-Gentilini-Guerrini risultò vincitore con dei bozzetti figurativi tra il realismo e il monumentale. Nell'archivio d ella scuola esistono le fotografie relative ai bozzetti del secondo concorso già suddivise nelle diverse sezioni, segno che la scuola era stata realmente interessata all'esecuzione dei mosaici, probabilmente grazie all'intervento di Achille Capizzano che aveva lavorato con Baldini al Foro. Nella scuola fu eseguito u n bozzetto in smalti colorati probabilmente riferibile al tema trattato da Giorgio Quaroni "La Rinascenza e l'Universalità della Chiesa". Il cartone fu tradotto in un bozzetto musivo di m 250x250 p osto nell'atrio della scuola. Tuttavia il cartone e il bozzetto musivo ricavato non corrispondono c on precisione a nessuno dei tre bozzetti approntati da Giorgio Quaroni per il primo e il secondo concorso sul tema della Rinascenza e Universalità d ella chiesa, cui sembra riferirsi il particola re del cartone schedato. Il particolare e il saggio musivo corrispondono invece perfettamente a una il lustrazione a colori trovata nell'archivio della scuola. I vincitori aveva no approntato quattro cartoni, che avevano rispettato le esigenze dell'architettura e avevano rappresentato i vari te mi con i temi salienti espressi con dignità e chiarezza, anche se con stile piuttosto impersonale e illustrativo. Il gruppo realizzò un bozzetto in scala 1:2 e il cartone in scala 1:1 di un dettaglio e i bozzetti in scala 1:10 dell'intera parte figurati va consegnati in cinque date tra il marzo e il maggio 1943. Già il 27 gennaio 1940 Baldini aveva inviato a Pier Antonio Poggi una richiesta per tenere in considerazione la Scuola di Spilimbergo per l'esecuzione di una o due delle pareti del salone, citando le benemerenze acquisite nel Foro e nel le piscine e mettendo in rilievo l'importante ruolo sociale di promozione del lavoro artigiano, svolto in una regione devastata dall'emigrazione (lettera del Commissario della Scuola al segretario Federale P. A. Poggi, Spilimbergo 27 gennaio 1940 XVIII). Nell'aprile 1940 arrivò la risposta positiva del Direttorio nazionale dell'E 42, che aveva incluso la scuola tra i possibili esecutori dei mosaici (lettera del Segretario Generale M. Gino a Commissario della Scuola, Udine 3 aprile 1940 XVIII).
Bucco G., Schede, in La Scuola Mosaicisti del Friuli. Bozzetti, documenti, fotografie, stampe e modelli, Villa Manin di Passariano 2000
Bucco G., Dall'artigianato artistico alla progettazione: aspetti e sviluppi delle arti applicate in Friuli nel primo Novecento, 1993-1994
Venuto D., La Scuola di Mosaico di Spilimbergo dalle origini al 1941, 1993/ 1994
E 42, E 42. Utopia e scenario del regime. 2. Urbanistica, architettura, arte e decorazione, Venezia 1987