disegno, Bolaffio Vittorio, XX

Oggetto
disegno
Soggetto
figure maschili sedute
Autore
Bolaffio Vittorio (1883/ 1931) - attr.
Cronologia
1921 - 1925
Materia e tecnica
carta/ matita, penna, inchiostro, acquerellatura
Misure
mm - altezza 125, larghezza 196
Codice scheda
D_6094
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio
Iscrizioni

Due uomini seduti su una panchina rossa, una siepe verde sullo sfondo.

Il disegno è uno dei fogli preparatori per il dipinto "Conversazione", noto in due redazioni, una delle quali, conosciuta anche con il titolo "Il vecchio e il giovane", faceva parte della collezione del colonnello Antonio Fonda Savio, ma andò perduto a causa del bombardamento che nel 1945 distrusse parte di Villa Veneziani. Di una seconda redazione, eseguita tra 1924 ed il 1926, tuttora conservata in collezione privata, fu primo proprietario Umberto Saba, intimo amico di Bolaffio che ne diede un’illuminante descrizione: "Esiste un suo grande quadro, anzi due varianti dello stesso quadro, che egli avrebbe voluto intitolare: Parlano di Mussolini. Rappresenta due uomini: un vecchio (probabilmente suo padre; tutti gli uomini anziani da lui dipinti ricordano la figura di suo padre; anche quel meraviglioso capitano che sale il ponte di uno dei vaporetti che facevano il servizio di cabotaggio fra Trieste e le cittadine dell’Istria; curvo le mani incrociate dietro il dorso, simile in tutto ad un malandato capitano di Conrad) ed un giovanotto. Sono tutti e due seduti sulla panca rossa di un giardino pubblico. Il vecchio tiene sulle ginocchia un giornale spiegato; il giovane (visibilmente un socialista), con un garofano rosso nell’occhiello e le gambe accavallate; gli parla con aria convinta e spavalda. Potrebbe essere un quadretto di genere. È una delle grandi cose della pittura italiana contemporanea non dico per, ma malgrado alcune sgarberie e deficienze tecniche che saltano agli occhi. I critici egli amatori di pittura si fermarono a quelle; pochi videro che, dietro tanta mancanza di tatto, vive una realizzazione profonda. A Parigi l’avrebbero (forse) capito; a Trieste…" (U. Saba, Ritratto di un pittore: Vittorio Bolaffio, in Prose, a cura di L. Saba, Milano, Mondadori, 1964, pp. 184-190). Delle due redazioni esistono anche diversi disegni preparatori in collezioni private, al Civico Museo Revoltella di Trieste, nei Musei Provinciali di Gorizia e nella collezione della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg pure a Gorizia (D. D’Anza, Vittorio Bolaffio, Trieste, Fondazione CRTrieste, 2010, pp. 236-237), con diverse varianti nella composizione.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015

Paris L., Un disegno di Vittorio Bolaffio nel Lascito Antonio Fonda Savio dell'Università di Trieste, in Metodi e Ricerche, Udine 2013, a. 32, n. 2

Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)

D'Anza D., Vittorio Bolaffio, Trieste 2010