disegno, ambito veneziano, XVIII

Oggetto
disegno
Soggetto
mani
Ambito culturale
ambito veneziano
Cronologia
1725 ca. - 1750 ante
Materia e tecnica
carta marroncina/ carboncino, gesso bianco
Misure
mm - altezza 341, larghezza 247
Codice scheda
D_6570
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

Studio di due mani - sinistra quella in alto, destra l'altra - fortemente scorciate.

Lo studio fa parte di un gruppo di disegni, di proprietà dei Musei Provinciali di Gorizia, a lungo attribuiti al noto ritrattista goriziano Giuseppe Tominz (forse è uno dei sei studi di mani esposti alla Mostra di Giuseppe Tominz del 1966 curata da Coronini). In realtà sotto il profilo stilistico il disegno non ha connessione con i fogli certi dell'artista conservati ai Musei goriziani, come ad esempio lo Studio per ritratto di signora con bambino (inv. 1793/243 n. 4, cfr. scheda D 78), ma sembra piuttosto databile presumibilmente entro la prima metà del Settecento e da attribuirsi ad un artista di scuola veneziana, per ora anonimo, che pare abbia avuto in mente certe prove giovanili di Giambattista Tiepolo. Ci si riferisce in particolare alla serie di studi di mani, affiancati da studi di testa, panneggi, bottiglia e bicchiere, conservati all'Accademia Carrara di Bergamo (inv. 1889-1895, cfr. schede di Alessio Pasian in Il giovane Tiepolo. La scoperta della luce, a cura di Pavanello, Gransinigh, 2011). Pasian afferma che verosimilmente gli studi di Tiepolo possono aver fatto parte di uno stesso taccuino e sono da considerare degli schizzi, appunti di "tranche de vie" eseguiti in Accademia e caratterizzati da un tratto rapido e sicuro della matita che ne delinea il contorno, affiancata da un tratteggio obliquo vigoroso che si addensa per creare le zone d'ombra e si accompagna con rilievi di gesso bianco per evidenziare i tocchi di luce. Questi elementi stilistici con le dovute differenze di livello qualitativo sembrano echeggiare anche nel disegno in esame, delineato in carboncino e gesso bianco su carta marroncina. Il disegno in esame è da connettere sotto il profilo stilistico, tecnico (tecnica e supporto sono molto simili) e tipologico ad altri studi di mani dei Musei Provinciali di Gorizia, un tempo attribuiti al Tominz (cfr. disegni di scheda D 107, D108, con cui è particolarmente affine, D111, D112, D114). Forse si può supporre che questi disegni, che mostrano delle differenze che non permettono di attribuirli tutti ad una stessa mano, un tempo facessero parte di uno o più album di studi anatomici minuti, che potevano costituire un utile repertorio per la realizzazione di dipinti di vario soggetto.

BIBLIOGRAFIA

Mostra Giuseppe Tominz, Mostra di Giuseppe Tominz, Gorizia 1966

Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948

Pavanello G./ Gransinigh V., Il giovane Tiepolo. La scoperta della luce, Udine 2011