disegno preparatorio, Gatteri Giuseppe Lorenzo, XIX

Oggetto
disegno preparatorio
Soggetto
uomo che fa bolle di sapone
Autore
Cronologia
1859
Materia e tecnica
carta/ penna, inchiostro
Misure
mm - altezza 180, larghezza 153
Codice scheda
D_7700
Collocazione
Trieste (TS)
Villa Sartorio
Civico museo Sartorio. Gabinetto disegni e stampe
Iscrizioni

in controparte all'interno della grande bolla di sapone: LA / CIARLA

Illustrazione per il giornale "La Ciarla" raffigurante in primo piano un uomo in costume che soffia bolle di sapone tra lo stupore dei passanti. La sua maschera è appoggiata in primo piano tra alcuni libri. Entro la bolla più grande compaiono diverse maschere, fra cui si riconosce Pulcinella, che fanno il girotondo attorno al nome del giornale, scritto in controparte.

Il disegno è preparatorio per un'illustrazione pubblicata in controparte il 18 marzo 1859 sulla prima pagina del giornale triestino "La Ciarla" (anno II, n. 1, cfr. Pagnini 1959). Sotto il profilo stilistico esso è molto affine ad un altro foglio conservato ai Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste (inv. 10/909) attribuito a Giuseppe Lorenzo Gatteri e condotto nella stessa tecnica, che presenta un soggetto del tutto simile e alcune varianti compositive riscontrabili ad esempio nell'uomo in costume che fabbrica bolle di sapone che è a destra e a figura intera. Perciò anche il disegno in esame è da attribuire al Gatteri e, rispetto a quello di inv. 10/909 che rispecchia una fase intermedia nell'iter compositivo del soggetto, questo va considerato il disegno preparatorio finale. "La Ciarla", definita "Giornale ebdomadario non politico" fu fondato nel 1858 da Demetrio Livaditi e il suo primo numero uscì il 22 aprile di quell'anno. Il Livaditi aveva collaborato prima con la "Rivista Veneta" di Venezia e con altri giornali quali il "Crepuscolo", l' "Alba" di Brescia e l' "Annotatore friulano", che erano tutte riviste nelle quali i sentimenti di italianità e di amore patrio venivano espressi in modo sfumato per non incorrere nella censura austriaca. E proprio a questi periodici il giornalista volle ispirarsi nel fondare "La Ciarla", che ebbe comunque vita breve, tra multe e sequestri della polizia austriaca. All'inizio del 1859 riparò a Trieste da Milano il triestino Leone Fortis (1824-1898), un patriota che aveva collaborato a vari giornali quali "Caffè Pedrocchi", "Rivista Euganea", l "Alba", e che aveva fondato a Venezia nel 1855 "Quel che si vede e quel che non si vede" che, soppresso dopo dieci numeri "per essere sceso nel terreno della politica", fu sostituito a Milano prima dal "Pungolo" e poi da "Panorama". Giunto a Trieste, dove rimase per pochi mesi prima di fuggire di nuovo questa volta a Torino e poi a Milano, il Fortis convinse il Livaditi a trasformare "La Ciarla" in un giornale artistico letterario con caricature, come era il "Pungolo", e così il primo numero del giornale triestino sotto la direzione del Fortis uscì il 18 marzo 1859, con il sottotitolo di "giornale non politico illustrato" e con in prima pagina una testata con un pagliaccio che fa bolle di sapone, illustrazione per cui il disegno in esame costituisce lo studio preparatorio. Nonostante il successo, "La Ciarla" ebbe ancora vita brevissima, chiudendo con l'ultimo numero il 23 aprile 1859.

Leggi tutto

BIBLIOGRAFIA

Pagnini C., Leone Fortis e La Ciarla, in Rivista mensile della città di Trieste, Trieste 1959, n.s., v. X, n. 8-1