in alto a destra: XI
in alto al centro: riportato
in alto a destra, lungo il margine: 48 x 57 : 5
Due carnefici afferrano Gesù per le braccia per inchiodarlo alla traversa della croce ancora stesa a terra; accanto, in primo piano, sono posati il martello e la tenaglia. A destra, poco lontano, la scena inquadra da tergo l’estremità inferiore della croce di uno dei ladroni già issata sulla collina del Calvario. Nella rappresentazione a monocromo è avvertibile il contrasto tra lo scuro del corpo degli sgherri e il pallore della figura di Cristo illuminata da tratti di acquerello azzurro. La figurazione è compresa in un riquadro ripartito con linee perpendicolari passanti per il centro e diagonali.
Nel passaggio dal bozzetto alla tavola per la chiesa parrocchiale di Corona interviene una sola modifica significativa; il palmo delle mani di Gesù nel dipinto sono rivolte verso l’alto, particolare che trova giustificazione in quanto afferma lo stesso de Finetti a proposito dell’opera finale: “Gesù sarà inchiodato sulla croce: lo prendono, lo legheranno. Nell’arrendersi al martirio ha il gran gesto della rassegnazione” (de Finetti, 1950, p. 16).
Da Lio L., Gino de Finetti, 1934-1955, s.l. 2005
Gino de Finetti, Gino de Finetti. Manifesti, dipinti e disegni, Venezia 1999
Via Crucis, Una Via Crucis di Gino de Finetti, Gorizia 1950